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Review time: Innocenti - Alberto Matano

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 20 gen
  • Tempo di lettura: 3 min

Buon lunedì booklovers!

Oggi vi voglio parlare di un libro che è stato tosto da leggere, un libro di storie vere che fanno male al cuore e fanno arrabbiare.


Innocenti di Alberto Matano


Trama:



Gridare la propria innocenza e restare inascoltati. Trovarsi all’improvviso a fare i conti con un marchio indelebile. È l’incubo che ciascuno di noi potrebbe trovarsi a vivere, con le foto segnaletiche, le impronte digitali, i processi, gli sguardi della gente e i titoli sui giornali, l’esperienza atroce del carcere tra pericoli e privazioni. Un inferno, e in mezzo a tutto questo sei innocente. È una ferita che rimane aperta, anche a distanza di anni, nonostante le assoluzioni e – non sempre – le compensazioni economiche. Lo sanno e lo raccontano i protagonisti di questo libro, presunti colpevoli, riconosciuti innocenti. Maria Andò, accusata di una rapina e di un tentato omicidio avvenuti in una città in cui non è mai stata. Giuseppe Gulotta, la cui odissea di processi e detenzioni in seguito a un clamoroso errore giudiziario dura quarant’anni, di cui ventidue in carcere. Diego Olivieri, onesto commerciante che finisce in carcere per una storia di droga, per colpa di un’intercettazione male interpretata. E gli altri protagonisti di queste pagine, che raccontano le loro esperienze e i loro incontri, i loro traumi e la loro ostinata volontà di rinascita.


Alberto Matano costruisce in questo libro una narrazione intensa e cruda, in cui ogni singola vicenda è un capitolo avvincente di una storia più grande, quella dell’ordinaria ingiustizia che accade accanto a ognuno di noi, senza che la vediamo. Un invito a esercitare la nostra attenzione e la nostra umanità, ogni giorno.


12 storie vere, 12 persone innocenti ingiustamente arrestate e private della loro vita. Un libro nato da un programma Rai che denuncia la mala giustizia italiana: indagini frettolose, testimonianze non verificate, indizi e niente prove, congetture e arresti errati.


“Innocenti” è il racconto straziante di quello che queste persone hanno dovuto subire, come sono state trattate e di come abbiano combattuto per la verità. L’indignazione e gli anni persi che non riavranno indietro. Il sollievo di veder riconosciuta la loro innocenza, chi è resistito non si scorderà mai di tutto ciò, chi non ce l’ha fatta ha lasciato un grande vuoto dietro di se.


Alberto Matano è un giornalista che ha seguito personalmente queste e altre storie per il programma “Sono innocente”: ha parlato con le persone coinvolte e ha trattato con estrema umanità le loro storie. La delicatezza e il rispetto del giornalista traspaiono molto chiaramente anche dallo scritto e arrivano dritti al lettore. Questo testo scorre con facilità, ma lascia dentro a chi legge un senso di indignazione, un turbamento che lo porterà a sentirsi un tutt’uno con Maria Andò, Stefano Messore, Anna Maria Manna, Lucia Fiumberti, Giuseppe Gulotta, Giovanni De Luise, Domenico Morrone, Diego Olivieri, Maria Vittoria Pichi, Sandra Maltinti, Aldo Scardella ed Elaine Da Silva.


Ognuno di loro lascerà in voi lettori una piccola parte di se al punto che vorreste conoscerli davvero, abbracciarli e dimostrare loro quanto siate orgogliosi di averli nella vostra vita, di come hanno vissuto le difficoltà e affrontato l’ingiustizia. Tutte le loro storie vi faranno pensate a tante cose della vostra vita, a quanto le vostre difficoltà siano nulla a confronto; vi chiederete “come avrei reagito io al loro poso?”. Vi toglieranno la fiducia nella giustizia per poi ridarvela, vi toglieranno la speranza per poi farvela riavere più forte di prima.


“Innocenti” è una lettura illuminante, straziante e terribile che può insegnare tanto su noi stessi, su come funzioni la giustizia nel nostro paese e su come si possa trovare un barlume di luce e speranza anche nei momenti più bui. Arrivare a chiudere il libro non sarà emotivamente semplice, ma quando ci riuscirete sarete orgogliosi di essere rimasti con loro fino alla fine, di aver lottato e sperato con loro.


Sono tutte storie che restano impresse, ma vorrei fare un piccolo omaggio ad Aldo Scardella che il 2 luglio 1986, a soli 25 anni, non ha retto all’ingiustizia, a quello che dicevano i giornali, alla prigione e ha deciso di togliersi la vita in carcere per qualcosa che non aveva commesso e per cui era in prigione nonostante le prove lo scagionassero. Nessuno dovrebbe mai trovarsi nelle situazioni in cui si sono trovate queste 12 persone e molte altre.


Concludo soltanto dicendovi di leggere “Innocenti” e conoscere tutti i suoi protagonisti. Siate orgogliosi di lottare con loro e non perdete MAI la speranza.


Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐/5

 
 
 

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