Review tour: Rotten souls - Kyra Synd
Buon venerdì booklovers! Oggi vi devo assolutamente parlare del terzo volume della Criminal Scars perché è necessario che lo conosciate e vi innamoriate di questa serie. Quindi iniziamo...
Rotten souls di Kyra Synd
Trama:

Lei vive per colori che nessuno può vedere. Lui gode nel distruggere gli altri. In una spirale di violenza e dipendenze, chi sopravvivrà?
Mimì è una ragazza che ama l’arte, con cui esprime se stessa. Ogni forma vive di colori differenti che cerca in ogni modo di catturare per mostrarli al resto del mondo, che la considera pazza. Questo le ripete da sempre il padre, costringendola a nascondere il problema. Finché nella sua vita non irrompe il nero, assoluto come mai ne aveva incontrati e che nel contrasto rende il resto più intenso. Il Ronin, dopo l’incarcerazione del braccio destro, sprofonda nella noia. Ma lei attira la sua attenzione e risveglia il predatore, che trova in Mimì un nuovo giocattolo reso interessante dai disturbi che palesa. La vuole e non esita a pedinarla, minacciarla, fino ad affondare gli artigli nella sua mente.Sfruttando le paure di Mimì, lui riesce ad allontanarla dalla famiglia e dagli amici, isolandola. Tuttavia, proprio la follia che tanto lo alletta si rivela un elemento difficile da controllare. Lei è consapevole che il Ronin è pericoloso, ma è anche l’unico a non volerle portare via i colori che le permettono di respirare.Quando il gioco perverso del Ronin diventerà il suo punto debole e Mimì dimostrerà di poterne prevedere i bisogni, chi vincerà l’ultima mortale sfida?
«Non posso andarmene, voglio stare con te. Io devo stare con te.» Lo raggiungo barcollando e allungo le mani sul suo petto. «Fai tutto quello che vuoi… Annientami, ma amami.»Scoppia a ridere e mi aggrappo al giubbotto. «Amare? Io non so amare. Io possiedo: le cose, le persone, tutto ciò che mi pare.»
Terzo volume della serie Criminal scars: una serie dark romance che porta il lettore negli anfratti più bui e torbidi della mente umana.
In “Rotten souls” Ronin e Mimì ci portano a conoscere una perversione, uan dipendenza e una violenza che nei primi due volumi avevamo sperimentato in una sorta di versione soft. Infatti, si poteva capire quanto Ron fosse violento e ci provasse gusto, ma con la sua storia e quella di Mimì tocchiamo da vicino il punto più alto della sua crudeltà.
Per sua volontà, Mimì diventa un oggetto nelle mani di Ronin, si mette alla sua mercé perchè è il solo che riesce ad aiutarla a sconfiggere il problema che la affligge da sempre. Un rapporto violento e perverso a cui entrambi non sanno dire di no.
Odiavo essere dipendente da entrambi ma, allo stesso tempo, la dipendenza era una sicurezza. Il mio conforto. La certezza che placava le paure.
La scrittura scorrevole e delicata di Kyra Synd permette, anche in questo volume, di entrare in un mondo difficile da comprendere e accettare, e lo fa in maniera discreta calando il lettore nella storia pian piano. La sua capacità è quella di far intuire la reale portata della violenza che impregna la vita dei protagonisti senza mai far vedere tutto al 100%.
Scendiamo nelle teste dei personaggi e possiamo analizzarne i pensieri, provare a capirli e ne conosciamo tutti i lati che li rendono quello che sono agli occhi delgi altri.
La bravura dell’autrice di scavare nelle menti di Mimì e Ronin è strabiliante e inquietante al tempo stesso, poichè ci porta in “luoghi” inimmaginabili e ci fa vivere emozioni, e situazioni fupri dal comune. In questo modo ci avvicina ai loro mondi e ci dà la possibilità di sperimentare un’oscurità soffocante, la tristezza di non sentirsi mai all’altezza e di essere messi da parte perché non capiti.
Era il mio giocattolo. Era il mio divertimento. Ero il suo Dio, dannazione, ed è questo che voglio. È così che mi voglio sentire, perché è giusto. Io decido delle loro vite. Della loro morte. Io.
Mimì e Ronin hanno tanto da dare a chi vorrà conoscerli. Sono due personaggi altamente disfunzionali da cui, però, possiamo imparare tanto: soprattutto ad amarci e conoscerci anche in quelli che sono i nostri lati peggiori.
Leggere questa storia è stato difficile - molto di più che leggere “Violated souls” e “Fighting souls” - ma è stato anche un viaggio instruttivo che mi ha lasciato tante emozioni diverse e uniche.
Ringrazio Mimì e Ronin per essersi fatti conoscere nel profondo, per avermi accolta e accompagnata nel loro mondo, e per avermi regalato tante riflessioni che mi hanno permesso di conoscermi un po’ più da vicino.
Ringrazio anche Kyra per avermi voluta accanto a sé fin dal primo volume, e continuare a darmi la fiducia e l’opportunità di leggere le sue opere emozionanti.
Ron è questo, è pura meraviglia che nella distruzione annichilisce tutto divenendo morte che, però, accende la vita di quello che decide di non sbranare.
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