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Camponogara nel mistero: Il respiro gelido - Enrico Corradini
- mbozza92

- 28 ott 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Buon sabato booklovers! Tra una settimana si svolgerà il tanto atteso Camponogara nel mistero, nel frattempo io ho ancora dei bei libri da farvi conoscere e oggi vi voglio parlare di uno di loro.
Il respiro gelido di Enrico Corradini
Trama:

Veneto, nel lungo strascico del post pandemia Nicola, architetto trevigiano innamorato del proprio lavoro, subisce il fascino di Romina, art director che incontra recandosi a Venezia per un’importante commessa. La sua ex fidanzata Petra è fuggita all’estero, dopo essere rimasta incinta di un misterioso amante. La resa all’attrazione fisica per Romina conferma a Nicola - che si misura con il suo sentimento religioso - quanto siano volubili le passioni, mentre il ricordo di una certa Laura agita ancora la sua coscienza. Corradini si sottrae da uno sguardo moralista, intrecciando le avventure erotiche del protagonista alle indagini del commissario Distefano, alla prigionia dei compagni di cella Giordano Vivian, detto “Biacco”, e Salvatore Varriale, detto “Tore”, e invita il lettore a rinunciare al meccanismo lineare di realtà, portandolo a riflettere sulla ridefinizione delle attese esistenziali che il Covid ha impresso alla nostre vite.
Era straordinario notare come un uomo così bello e robusto potesse essere al contempo fragile e sensibile.
Nicola è un architetto di Treviso che ama quello che fa e che ha da poco chiuso con la sua fidanzata perché lei è fuggita all’estero incinta di un altro. Verrà chiamato a Venezia per un lavoro e incontrerà Romina – interior designer – di cui subirà il fascino fin da subito decidendo poi di abbandonarsi ad esso.
Intorno alla vita di Nicola si intrecciano le indagini del commissario Distefano in merito ad alcuni omicidi che colpiscono Venezia. E seguiremo anche le vite di due compagni di cella, Biacco e Tore, i quali saranno al centro di una vicenda di violenza da parte delle guardie molto grave.
Un’analisi non lineare, a volte ingarbugliata, della realtà che porta chi legge a riflettere sugli imprevisti e su tutti quei meccanismi che, causa Covid, abbiamo dovuto rivedere e modificare negli ultimi anni.
Era uno di quei strani momenti dell'esistenza in cui avviene un evento imprevedibile, ai quali non si è mai pensato ma che, sul momento, non lo si riconosce come impossibile.
Enrico torna al Camponogara nel mistero con un romanzo che fa riflettere e che è ricco di suspense e mistero. “Il respiro gelido” è una sorta di sequel de “Il cormorano nero” – libro con cui ha partecipato alla scorsa edizione nel 2022 – ma lo si può leggere tranquillamente come libro a sé stante (ve lo assicuro dal momento che il precedente non l’ho letto).
La scrittura dell’autore è riflessiva e profonda, ricca di analisi dei pensieri dei personaggi che danno la possibilità al lettore di comprenderli nel profondo e di fermarsi ad analizzare anche la propria vita. Nonostante sia un romanzo, è intriso di racconti veri – come diceva lo stesso autore nell’intervista in diretta che trovate sul mio profilo instagram – fatti realmente accaduti che gli sono stati riportati e che inseriti nel testo ci permettono di immedesimarci ancora di più nella storia.
Sembrava che, attraverso quei fiori, le persone cercassero un motivo divertente per indossare quell'oggetto diventato ormai il simbolo di una situazione spaventosa.
Ho apprezzato molto l’inserimento nel testo di spezzoni di giornali radio o di articoli di giornali locali – di Treviso – e ho avuto l’impressione di fare un balzo indietro nel tempo di un paio d’anni riuscendo a rivivere quelle forti emozioni che il Covid ha portato con sé, nel bene e nel male, e ho potuto analizzarle e – forse – solo ora elaborarle veramente come se le vivessi da fuori senza esserne toccata. Complimenti davvero Enrico!
Inoltre, l’introspezione e l’analisi profonda dei personaggi mi ha dato l’opportunità di analizzare il periodo da altri punti di vista arricchendo così il mio personale bagaglio di quelle che sono state le sensazioni di altri esseri umani che hanno affrontato il Covid e tutte le difficoltà e gli imprevisti che sono arrivati con lui.
Le mascherine parevano essere la prigione dei sorrisi, in quell'epoca di pestilenza. Ora gli esseri umani erano costretti a esprimersi con gli occhi.








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