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Intervista a Maria Cristina Russo

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 3 apr 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Buon venerdì booklovers! Dopo un bel po' di tempo torno su questi schermi con un'intervista ad un'autrice nuova nuova che ho conosciuto da poco e che mi ha incuriosita.

Diamo il benvenuto a Maria Cristina Russo.


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Ciao Maria, grazie infinite per avermi dedicato qualche minuto del tuo tempo prezioso. Per rompere il ghiaccio ti va di raccontarci un po’ di te e da dove nasce la passione per la scrittura?


"La passione per la scrittura mi accompagna da sempre, è stato il modo con il quale io ho comunicato emozioni e sensazione quando, a causa della mia timidezza ed emotività, avevo difficoltà ad esprimermi a voce. Poi per lungo tempo l'ho messa da parte per dedicarmi principalmente alla famiglia, ma ad un certo punto la passione ha bussato  alla porta, così ho iniziato di nuovo a scrivere poesie e brevi racconti, finché un giorno ho deciso di pubblicare il mio primo libro, “Ortensia ed altri fiori” con Albatros il filo, una raccolta di undici storie che parlano di donne. Intanto che li scrivevo si formava nella mia mente l'immagine di Lia e quando finalmente è diventata nitida ho subito iniziato a raccontarla."


La scrittura come terapia ed espressione: ho sempre detto io che scrivere è curativo per moltissime persone. Quindi, cos’è per te la scrittura?


"Un moto dell'anima, è terapeutica e liberatoria."


Molti autori e autrici quando scrivono traggono ispirazione da svariate cose mentre altri le sognano o le creano semplicemente. Tu, ti ispiri a qualcosa di particolare quando scrivi (canzoni, posti, momenti vissuti, racconti…)?


"Per me il mare è una grande fonte di ispirazione, ho la fortuna di averlo a portata di mano perché vivo a San Giorgio a Cremano e vicino c'è Portici con il suo bellissimo porto dove spesso mi reco per camminare e meditare."


Il mare è fonte di tante cose e custode di altrettanti segreti, l'ho sempre amato anch'io. Dal momento che lo hai già nominato: parlaci di “Lia”: da dove nasce l’idea per questo tuo romanzo?


"Lia nasce dal desiderio di tenere accesa sempre la luce sulla violenza di genere,  usando una narrazione forte per suscitare quel giusto grado di indignazione che dovrebbe portare a riflettere sul fatto che nonostante  la condizione femminile abbia subito notevoli modifiche in meglio, esiste ancora uno zoccolo duro frutto di una mentalità perbenista e retrograda che vede ancora la donna come un oggetto e non come persona."


Un punto fondamentale che mi sembra non sia ancora chiaro a troppe persone nella nostra società. Spero che, anche grazie al tuo libro, si possa andare verso una sempre maggiore comprensione di questa cosa e smetterla di trattare le donne come oggetto. Ma cosa ti ha spinto a decidere di raccontare una storia di questo tipo? È stato difficile per te mettere nero su bianco la storia di Lia?


"Come ho detto poc'anzi è  stata soprattutto la voglia di creare un occasione di discussione su un tema forte come quello della violenza di genere.

Scrivere Lia in alcuni momenti è stato emotivamente forte, perché di Lia in giro ce ne sono molte, anzi troppe!"


Troppe Lia che non dovrebbero esserci! Un buon motivo per leggere “Lia”?


"Perché è veramente un bel libro!"


Allora andiamo tutti a leggerlo subito! E per finire la tortura, lasciaci una frase, raccontaci un aneddoto, un libro o qualsiasi cosa ti rappresenti al meglio.


"C'è una bellissima canzone di Pierangelo Bertoli  che si chiama “A muso duro”  che nel refrain dice “Canterò le mie canzoni per la strada, affronterò la vita a muso duro, un guerriero senza penna e senza spada, con un piede nel presente e lo sguardo dritto e aperto sul futuro”. Riassume perfettamente il mio sentire."


Grazie ancora per il tuo tempo Maria, spero tu possa esserti sentita a casa in questo piccolo spazio. Ti auguro ogni fortuna e soprattutto, spero che "Lia" abbia la risonanza che merita e che il tema trattato arrivi anche alle orecchie dei più difficili da convincere facendoli riflettere.

 

 
 
 

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