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Intervista #camponogaranelmistero: Elena Righetto

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 20 ott 2023
  • Tempo di lettura: 6 min

Buon venerdì booklovers! Ottobre si avvicina alla fine e anche il Camponogara nel mistero si sta avvicinando e quindi oggi sono qui per farvi conoscere una nuova autrice del mio bel Veneto che ha tante cose da raccontarvi, quindi diamole un caloroso benvenuto!



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Ciao Elena, benvenuta e grazie mille per il tempo che hai dedicato alle mie domande. Inizierei subito col chiederti se ti va di presentarti a chi ci legge: chi è Elena Righetto, cosa fa nella vita, perché e da quando/quanto scrive?

Elena Righetto, ricercatrice storica indipendente, paleografa, insegna come docente di storia, lettere classiche e di storia delle tradizioni popolari venete. Da molti anni si occupa di ricerca storica paleoveneta e romana attraverso documenti ed epigrafi. Esperta in ambito storiografico, antropologico ed etnografico delle origini pagane e precristiane delle festività religiose contadine tradizionali, rurali e popolari Venete. In seguito alla pubblicazione del suo saggio “Signori di Notte al Criminal, la polizia notturna della Serenissima” ha continuato a raccogliere materiale inconsueto e mai recuperato prima riguardo alla storia della stregoneria e della magia a Venezia e nei territori della Serenissima fra il 1500 ed il 1700. Studiosa riguardo alla figura della “strega” nel Veneto e dell’origine dei rituali stregoneschi, delle comuni superstizioni e delle creature facenti parte dell’immaginario folklorico, fra il 2021 e il 2022 ha dato alle stampe i suoi tre saggi storici frutto di lavoro di ricerca decennale, ovvero “ Divinità, rituali e magia nell'antico Veneto”, “ Calendario tradizionale veneto pagano” e “ Folklore e magia popolare del Veneto”. Laureata all’Università Cà Foscari di Venezia, vive e lavora nella Riviera del Brenta dove dirige e collabora con diverse realtà di valorizzazione del territorio Veneto. Il suo lavoro di ricerca e divulgazione storica si concretizza in numerose pubblicazioni per riviste accademiche e specialistiche sia on-line che cartacee, partecipazione a documentari televisivi, conferenze tematiche e rievocazioni storiche.


Complimenti fai un sacco di cose super interessanti a mio parere e sono molto curiosa di leggere i tuoi saggi e conoscerne di più sulla mia bella regione. Entrando nel vivo della chiacchierata e parlando dell'evento che ha portato le nostre strade ad incrociarsi: cosa ti aspetti dalla partecipazione al Camponogara nel mistero? E cosa ti ha spinto a partecipare?

Ho scelto di partecipare agli eventi organizzati da “Camponogara nel Mistero” soprattutto perché è un'iniziativa che da molti anni apprezzo e di cui ho sempre desiderato poter far parte data l'inerenza con il mio ambito di studi e di ricerche. Io vivo a Mira, un bellissimo paese della Riviera del Brenta a pochi chilometri da Camponogara e ritengo che la mia presenza sia importante data anche la vicinanza geografica. La passione per il mio territorio e la valorizzazione delle sue tradizioni e della sua storia mi spronano da sempre ad impegnarmi al fine di divulgarne la conoscenza attraverso tutti i canali disponibili. Da quest'edizione di “Camponogara nel Mistero” mi aspetto quindi un'opportunità per poter donare al pubblico delle pillole di storia veneta dimenticata.


Ti auguro di raggiungere il tuo obiettivo e spero di poterti dare un piccolo aiuto nel trasmettere al pubblico un po' della nostra storia dimenticata e spesso romanzata. Ma i nostri lettori vorrebbero sapere di cosa parla “Folklore e magia popolare del Veneto”? E perché hai deciso di partecipare con questo romanzo piuttosto che con un altro che avrebbe soddisfatto i requisiti richiesti?

“Folklore e magia popolare del Veneto” è il mio ultimo “figlio” letterario, idealmente a conclusione di una sorta di trilogia in cui racconto (storicamente ed antropologicamente) l'evoluzione della spiritualità dei Veneti, dalle ancestrali ritualità pagane di un mondo arcaico al passaggio attraverso le tradizioni contadine e le demonizzazioni di creature e divinità benevole che si son trasformate nelle spaventose creature dell'immaginario e del folklore della tradizione popolare contadina. Frutto di ricerche decennali, questo testo vuole essere un compendio utile a tutti i lettori curiosi di approfondire l’argomento, con la consapevolezza che i segreti custoditi da coloro i quali e le quali possiedono certe conoscenze non saranno mai rivelati al grande pubblico. Quali sono dunque i “veri” segreti delle streghe, antiche sacerdotesse di un culto arcaico come il mondo, di questo territorio meraviglioso che è il Veneto? Attraverso le storie e le leggende abbiamo sempre avuto innanzi agli occhi la “chiave magica” di lettura, ma per interpretare i segreti e la conoscenza atavica che il folklore nasconde e tramanda bisogna ricordarsi che “strighe” e “strigoni” non erano altro che donne e uomini figli di quell’antica religiosità pagana, legata alle acque e alla terra Veneta. Chi erano le più famose cortigiane che praticavano la magia? Quali segreti alchemici ed esoterici si celano fra le calli di Venezia? Chi erano i misteriosi Benandanti e gli oscuri adepti della “Schola Nera”? Quali erano gli spiriti che infestavano le campagne e le città venete? Il cristianesimo ha demonizzato la loro figura antica, rendendo queste persone malvagie e crudeli, demoniache e pericolose. L’intento di quest’opera è anche quello di riabilitarne il nome e la loro presenza storica, sempre tenendo conto del contesto storiografico, documentario e culturale di cui si sta argomentando.


Un po' di mistero che aleggia intorno a quella che è la nostra storia direi che mi piace e mi sembra una cosa giusta nei confronti di chi ti ha aiutata nonché motivo, per chi davvero è appassionato di tutto ciò, per indagare ancora più a fondo da sé per scoprire - sempre che ci riesca - ciò che gli manca per completare il mistero. A quale personaggio/scena/vicenda sei più affezionato/a? E qual è stato quel personaggio/scena che ti è stato più difficile scrivere? Perché?

Ricercando e traducendo documenti originali, ho potuto “toccare con mano” la vita e le disavventure di donne e uomini vissuti durante il rinascimento e il seicento Veneziano. Leggendo direttamente dagli incartamenti d'epoca le loro disavventure e gli atti processuali, ho avuto modo di accedere a conoscenze di tradizioni esoteriche e stregonesche altrimenti non accessibili. Ho volutamente selezionato alcune esperienze di “streghe” veneziane e le ho riportate alla luce, descrivendo i loro rituali magici e le loro motivazioni. Raccontando vicende di persone realmente esistite, epurando la loro immagine da favoleggianti tinte narrative, spero di aver reso loro giustizia. Rielaborare le documentazioni attraverso un'analisi tecnica delle azioni volte alla pratica magica mi ha permesso di approfondire le tematiche anche con l'aggiunta di tradizioni orali, dicerie e “incantamenti” raccolti dalle voci di chi ancora pratica la “stregoneria” tradizionale nelle campagne venete.


Di certo ne hai fatto di lavoro prima di scrivere questo trattato - cosa su cui non avevo alcun dubbio - e devo dire che forse è la parte più interessante quella di scavare, leggere e scoprire il passato e i suoi segreti cercando di renderli più veri e meno romanzati possibile. E quindi com’è nato e perché “Folklore e magia popolare del Veneto”?

Il saggio “ Folklore e magia popolare del Veneto” è nato su insistenza dei miei lettori, dei miei studenti e dell'utile spronarmi del mio editore (Intermedia) ma soprattutto da una mia esigenza personale di voler raccontare la realtà dei fatti legati a tematiche come la stregoneria, la magia, l'esoterismo e le pratiche di magia popolare. Negli ultimi anni si è assistito a una sorta di “corsa” alla scrittura sensazionalista, ad una ripresa di culti pagani raffazzonata e approssimativa. Un calderone di falsità storiche e miscugli ingrati che hanno portato chi si approccia da neofita a questi argomenti ad avere una visione fantasy e distorta dell'immaginario tradizionale ed endemico dell'argomento. Il testo non è solamente frutto di anni ed anni di ricerca storica e documentaria, ma anche di esperienze personali che ho vissuto direttamente, dialogando con gli ultimi anziani che ancora praticano guarigioni con i “metodi della nonna”, pratiche di magia popolare e contadina, i quali mi hanno guidata con estrema fiducia alla mia ricerca. Proprio nel rispetto della loro persona e delle pratiche segrete che mi son state insegnate, non ho potuto e voluto trascrivere troppi dettagli ma ho cercato di delineare al meglio possibile le pratiche “magiche” del territorio.


E noi che ti scopriamo solo ora ringraziamo i tuoi lettori e i tuoi studenti per averti spronata a scrivere ancora. Ma ringraziamo anche te per tutto il meticoloso lavoro che fai con passione per portare alla nostra conoscenza eventi e folklore che caratterizzano la nostra storia. Cosa vorresti trasmettere ai tuoi lettori con i tuoi romanzi? E con “Folklore e magia popolare del Veneto” cosa vorresti arrivasse a chi legge?

Ai miei lettori e alle mie lettrici vorrei che arrivasse il messaggio potente di quanto sia importante riappropriarci delle nostre tradizioni ancestrali, di non bollarle come semplici superstizioni e dicerie “da vecchi”, ma valorizzarle come parte integrante di un enorme bagaglio culturale che abbiamo dimenticato di avere. Solamente da radici profonde che scavano nei meandri della nostra Terra Madre si possono trarre ricchezze immense e ritrovare noi stessi.


Quelle "dicerie da vecchi" sono il nostro passato e dovremo saperlo valorizzare e tenere in maggior conto perché ha contribuito a renderci quello che siamo oggi come società e come persone. Siamo, ahimè, giunti alla fine di questa interessantissima chiacchierate, cosa ne dici di salutare i lettori con una frase, un aneddoto che ti rappresenta o che pensi possa far piacere sentire/leggere.

Un caro saluto ai lettori e alle lettrici, nella speranza che la ricerca profonda delle nostre potenti radici possa essere d'ispirazione alle vostre vite. Siate un po' “strighe e strigoni”, osservate la realtà e il mondo da una prospettiva “ai margini”, senza pregiudizi e, forse, troverete le risposte alle vostre domande...



Ringrazio ancora Elena per il suo tempo e per le cose super interessanti di cui ci ha parlato e vi invito a leggere il suo saggio. Il mio grazie di rito va anche a Kety e a tutto lo staff che ha contribuito all'organizzazione di questo #camponogaranelmistero. E, come sempre, rinnovo il mio invito a voi lettori a venirci a trovare il 4 e 5 Novembre a Camponogara (VE).

 
 
 

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