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Intervista #camponogaranelmistero: Fabio Valentino Tipa

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 17 ott 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Buon martedì booklovers! L'intervista di oggi a tema #camponogaranelmistero riporta su questi schermi una nostra conoscenza con cui sono contenta di poter fare un'altra chiacchierata soprattutto dopo aver letto il suo libro!


Diamo un caloroso benvenuto a Fabio Valentino Tipa!


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Ciao Fabio e ben tornato tra queste righe. Spero che quest'anno sia andato bene e ti abbia portato tante belle cose. Direi di cominciare con una cosa semplice per chi non ci ha letti lo scorso anno, ti andrebbe di raccontare un po’ chi sei, cosa fai, perché scrivi e da quanto?


Sono un geologo che lavora nella pubblica amministrazione. La passione per la scrittura è nata per caso e l’entusiasmo nato dopo la pubblicazione del primo romanzo, "L’Algoritmo", ha fatto si che ci prendessi gusto e sono andato avanti, cercando di affinare lo stile. La scrittura è un hobby abbastanza recente: ho iniziato nel 2020 e in due anni ho pubblicato quattro romanzi.


Non ha importanza da quanto uno scrive ma come lo fa e tu senz'altro ci metti impegno e passione e tutto questo traspare dai tuoi romanzi. Ma i nostri lettori vorrebbero sapere cosa ti ha portato a decidere di portare “L’orizzonte degli eventi” al Camponogara nel mistero piuttosto di un altro libro che avrebbe soddisfatto i requisiti di questa edizione?


Solo perché è l’ultimo romanzo che ho scritto. Tutti i miei romanzi hanno dei misteri da risolvere, conditi da ironia e riflessioni per lasciare al lettore qualche domanda in più.


A mio gusto personale, come già detto nella recensione della scorsa settimana, credo che questo dei due romanzi che ho letto sia il mio preferito. Complimenti per il lavoro e per la profondità che ne esce! E visto che lo sto lodando così tanto credo che sia arrivato per te il momento di raccontarci un po’ di cosa parla “L’orizzonte degli eventi” e com’è nato?


Il romanzo è incentrato sulla figura di Karl, un poliziotto in pensione, ospite di una residenza per anziani. La morte di una delle operatrici sarà il pretesto per l’uomo di risvegliare le proprie doti investigative e rendere più interessante la routine monotona all’interno della struttura. Con amici nuovi e con l’aiuto del suo vecchio capitano, proverà a dipanare il mistero dell’apparente suicidio della donna. Il romanzo è nato per dare voce alla terza età e alla condizione umana che porta al trapasso. L’orizzonte degli eventi non è altro che la metafora del limite tra la vita e la morte. Nel romanzo è ben presente in tutti i suoi aspetti, seppure raccontato in modo leggero.


Credo che Karl sia il nonno che tutti vorrebbero e personalmente ho adorato le sue riflessioni e mi sono emozionata con lui nel bene e nel male. E ora la domanda che ogni autore teme - ma forse tu no 🤔 - qual è il personaggio/la scena a cui sei più legato? E quale quel personaggio/scena che ti è stato più difficile scrivere? Perché?


Sono legato al personaggio principale, Karl, perché dà voce a tutti i miei pensieri, in modo ironico e profondo. Il romanzo è raccontato in prima persona e il protagonista mi ha aiutato a riflettere sulla condizione umana e sulla necessità di essere accompagnati in modo sereno al fine vita. Le scene più difficili? Credo che le emozioni abbiano guidato la scrittura, nel bene e nel male, e ogni personaggio è lì ad aspettare il suo momento di gloria, nella propria semplicità.


Le emozioni sono state tantissime anche se le pagine sono poche e sono state una più intensa di quella precedente. Ora vorrei soffermarmi sull'evento a cui partecipiamo Camponogara nel mistero, penso tu abbia visto il programma che Kety e tutti gli organizzatori hanno preparato per questa edizione, cosa ne pensi? E cosa ti ha spinto a partecipare anche quest’anno?


Credo sia sempre una buona idea mettere la cultura al centro di una manifestazione. In un paese in cui si legge poco, eventi di questo genere possono aiutare gli autori a farsi conoscere meglio.


Sicuramente è un vanto per il Veneto avere eventi del genere ed è una vetrina spettacolare per gli autori che vi partecipano e a cui auguro tutto il successo che meritano. Ebbene, siamo giunti al termine di questa piacevolissima chiacchierata. Ti va di salutare i lettori con una frase o un qualcosa che ti contraddistingue o un aneddoto che pensi possa far piacere sentire/leggere.


Scrivendo il romanzo ho provato parecchie emozioni: ho riso molto nell’immaginare parecchie scene, ma ho anche pianto nell’immedesimarmi in alcune situazioni, perché ogni singola riflessione è frutto dei miei dubbi. La frase su cui vorrei soffermarmi è molto significativa, che il lettore capirà al momento opportuno: “A volte, alcuni, meritano il paradiso prima della morte.”


Una frase significativa per tutto il libro che vi farà riflettere! Ringrazio Fabio per il tempo che mi ha dedicato e per avermi dato l'onore di leggere il suo romanzo anche quest'anno. Il grazie finale va sempre a Kety e a tutti gli organizzatori dell'evento e a voi che ci leggete non posso che ricordare di passare a Camponogara (VE) il 4 e 5 Novembre.

 
 
 

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Gustave Flaubert

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