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#Intervistaconlemergente: Chiara Lotti

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 23 lug 2022
  • Tempo di lettura: 5 min

Buon sabato booklovers! In questo super weekend afoso io torno con un po' di freschezza per portarvi nel mondo di un'autrice emergente dolcissima, simpaticissima e bravissima....



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Benvenuta Chiara! Spero che tu possa sentirti a casa in questo piccolo spazio a voi autori riservato. Quindi direi di dare il via alle danze. Raccontaci un po’ di te e da dove nasce la passione per la scrittura?


"Ho sempre avuto la tendenza a “creare storie”. Da piccola lo facevo tramite fumetti e disegni vari, poi, circa alle medie, ho iniziato a buttare su carta dei veri e propri testi. La scrittura è sempre stata parte di me, anche se in modi diversi. Alle medie scrivevo poesie, mentre alle superiori ho cominciato a scrivere su Wattpad. Sono partita dalle basi, ossia una fanfiction sulla MARVEL che ha riscosso molto successo e continua a crescere. Mi fa molto ridere leggere i capitoli che scrivevo, ma sono anche fiera dei progressi che ho fatto come scrittrice. Wattpad mi ha aiutata a crescere, infatti credo vivamente che avere riscontri esterni sia fondamentale per un autore. Essere aperti alle critiche è difficile, ma si impara e si capisce quanto siano importanti solo se ci si mette nell’ottica di imparare da esse. "


Una vita di storie in ogni loro forma che ti accompagnano da sempre e ti accompagneranno per sempre. Devo dire che Wattpad è stata una genialata e complimenti a chi ha avuto l'idea perché sta dando il lancio a tantissime belle autrici e autori, proprio come te. Quindi grazie per aver preso coraggio e aver deciso di pubblicare in self la tua trilogia. Però, adesso sono curiosa di sapere cos’è per te la scrittura?


"La scrittura è un po’ come una bomboletta d’ossigeno. Vivo la mia vita, svolgo i compiti che mi impongo, studio, coltivo le relazioni, vado in palestra… Poi arrivo al punto in cui mi sento la gola stretta, i polmoni stanchi, ed è lì che capisco quanto scrivere sia vitale. Scrivere non è solo buttare giù delle parole, ma significa vivere altre vite, affrontare altre paure, conoscere altre persone, scoprire nuove emozioni. È quel pezzo del puzzle che completa la mia quotidianità, posso vivere anche senza, ma non mi sentirei me stessa al cento per cento. "



Si percepisce quanto sia vitale per te scrivere e condividere con i tuoi lettori le tue storie e le tue nuove vite. E' qualcosa che coinvolge anche chi legge già solo questa tua risposta, una dote innata complimenti. E ora vorrei togliermi una curiosità: ti ispiri a qualcosa di particolare quando scrivi(canzoni, posti, momenti vissuti, racconti…)?


"Sì, ed è sempre diverso. La cosa particolare è che capisco a cosa mi sono ispirata solo dopo aver scritto il libro. Con The Last Moon ho rigettato i miei problemi su Amelia e l’ho capito grazie alle recensioni. Leggendole, mi accorgevo di quanto Amelia fosse rappresentativa del mio “malessere”, se così vogliamo chiamarlo. Tornando a noi, principalmente mi ispiro a posti, come la montagna, a momenti particolari della mia vita e a dei veri e propri bisogni. "



Quando si dice che la scrittura è terapia credo proprio che si riferisca a questo tuo esternare i tuoi malesseri e i tuoi momenti in quello che scrivi, una sorta di terapia che cura l'anima di chi scrive e di chi legge. E visto che lo hai nominato, parlaci di “The last moon. La maledizione dei lupi neri": da dove nasce l’idea per questo tuo romanzo?



"L’idea di The Last Moon è nata tra i banchi di scuola. Ero ancora alle superiori, quindi circa 5/6 anni fa, se non di più. Amavo i lupi mannari e mi sono chiesta “ma da dove hanno origine?”. Cercando su Internet non trovavo alcuna risposta che mi soddisfacesse, così ne ho inventata una mia e, per farla originale, ho deciso fin da subito di usare Fenrir, il grande lupo della mitologia norrena. Ai tempi, era una storia completamente diversa, tant’è che avevo iniziato a scriverla ma non ho più ripreso quei file. Amelia era una ragazza ingenua e gentile, Jake si chiamava Jack e Crystal non esisteva nemmeno. Sarebbe bello rileggere quei pezzi! Avevo smesso di scriverla perché non mi piaceva come si stava sviluppando e, per anni, mi sono occupata di altre storie. Poi, dopo aver concluso una teen fiction su Wattpad, ho sentito l’irrefrenabile bisogno di riprendere in mano The Last Moon. L’ho fatto. Essendo una persona diversa da quella che ero, più consapevole dei miei demoni, l’ho un po’ cambiata e sviluppata in modo maturo. Sono davvero contenta di aver aspettato a scriverla!"


Potresti rileggere quei pezzi e magari usarli come spunti per post originali su instagram, per far vedere il primo lato di "The last moon" così i tuoi lettori potranno vedere il percorso che ha portato loro gli attuali Amelia, Jake e Crystal. Poi Fenrir è una figura che mi ha sempre incuriosita quindi hai sicuramente centrato un mio punto debole che mi ha fatto dire si alla lettura. Perciò, ti chiedo un buon motivo per leggere “The last moon. La maledizione dei lupi neri”?


"The Last Moon è per chi ha sempre vissuto una vita non sua, come Amelia. O per chi è incastrato negli obblighi che la società gli impone, come Jake. È per chi non è accettato dalla propria famiglia, come Crystal.

È per tutti gli incompresi. Per chiunque, almeno una volta nella vita, si sia sentito incapace di essere ciò che è. Imbavagliato nelle aspettative degli altri. The Last Moon è per chi vuole prendere in mano la propria vita e viverla, spremerla fino alle ossa, conoscersi e accettarsi. "



Conoscersi e accettarsi credo sia fondamentale per vivere bene con se stessi in primis e con gli altri. Quindi, per finire la tortura, lasciaci una frase, raccontaci un aneddoto, un libro o qualsiasi cosa ti rappresenti al meglio.


"Mi sentivo sola quando nessuno capiva ciò che ero veramente e allora ho iniziato a fingermi qualcun altro, a fare ciò che gli altri ritenevano giusto. Così ho perso di vista la mia strada e non ero felice. The Last Moon è stato come un faro che mi ha cercata per così tanto tempo per poi trovarmi nel periodo più vulnerabile. Quindi, ragazzi, scrittori, lettori, o chiunque stia leggendo, lasciatevi trovare dal vostro faro. E quando la vita vi trascina a fondo, pensate alla canzone “Ci sono anch’io” degli 883:

“Non è stato facile perché nessun' altro a parte me ha creduto, però ora so… Che tu vedi quel che vedo io, il tuo mondo è come il mio e hai guardato nell'uomo che sono e sarò. Ti potranno dire che non può esistere niente che non si tocca o si conta o si compra perché chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te.”

Ricordatevi che c’è sempre qualcuno che crede nelle vostre stesse stelle. Vi sentirete meno soli. "


Una canzone che amo da sempre e che anche per me è stata un punto importante in un momento difficile. Chiunque legga spero possa trarre la tua stessa forza da queste parole e che possa rinascere dal suo momento difficile così come hai fatto tu. Ti ringrazio per aver condiviso così tanto con noi molto più di quello che dici con le parole ma che da esse traspare. Grazie davvero Chiara! E a te, lettore, ricordo che non sei solo e che la fuori c'è qualcuno che ti comprende, che vive i tuoi stessi disagi e che ti aspetta a braccia aperte.

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