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#Intervistaconlemergente: Sara Zanelletti

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 2 lug 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Buon sabato booklovers! In ritardo, però non vi lascio a bocca asciutta nemmeno oggi e vi regalo una nuova #intervistaconlemergente portandovi a chiacchierare a spasso per l'America vi presento.



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Benvenuta Sara, grazie per avermi dedicato qualche minuto del tuo tempo per questa chiacchierata a spasso per quella che è la tua esperienza di scrittrice e non solo. Ma prima di tutto ci piacerebbe se ci raccontassi un po' di te e da dove nasce la tua passione per la scrittura?


"Sono Sara Zanelletti. Ogni anno dicevo ai miei la stessa cosa: ‘Ritornerò in Italia il prossimo anno…No, quello dopo…Quello dopo ancora…Sono passati quattordici anni e mi trovo ancora qui negli Stati Uniti!

Ho studiato danza classica in Italia per dodici anni formandomi poi in altri stili nei vari corsi in Italia e all’estero. Ho lavorato come ballerina in musical, eventi, compagnie. La svolta è avvenuta quando un direttore artistico del ‘Cirque du Soleil’ mi notò e creò per me un ruolo ambizioso e stimolante in uno spettacolo italiano. È la persona che ha creduto in me in assoluto. Mi motivò a fare l’audizione per entrare nel database del ‘Cirque du Soleil’. Dopo un paio di anni mi chiamarono a Las Vegas per lavorare in un loro spettacolo coreografato dal grande Wade Robson.

Da piccola, riportavo spesso su dei fogli tanti pensieri di vita, erano pensieri piuttosto introspettivi ed esistenzialisti, ma non ho mai pensato di voler intraprendere un percorso di scrittura vero e proprio. Erano degli sfoghi momentanei.

La solitudine dei primi anni a Los Angeles ha avuto grandi poteri benefici perché è grazie a ‘lei’ se ho deciso di buttarmi poi a capofitto scrivendo sempre più. "


Beh, direi proprio WOW! Credo tu abbia realizzato il mio più grande sogno di bambina e ti ringrazio, perchè io non ho mai avuto la costanza di continuare nel mondo della danza e mi piacerebbe vederti ballare. E allora, grazie solitudine 😁 Quindi per te cos'è la scrittura?


"L’urgenza di espellere ciò che la mia mente è incapace di contenere. "


Un'ottimo aiuto a capirti e a regalare pezzettini di te a chi ti vuole conoscere ed ascoltare attraverso le tue creature. Però adesso sono curiosa, ti ispiri a qualcosa di particolare quando scrivi(canzoni, posti, momenti vissuti, racconti…)?


"La sera, nella mia stanza in totale silenzio, è molto più produttiva per me. Durante la stesura di ‘Non ho chiesto l’America’ però andavo anche in diversi bar qui a Los Angeles ‘to shake things up’ – per smuovere le idee - e se sono in difficoltà a descrivere certe immagini, si, può capitare di affidarmi di rado alla musica ma solo strumentale. "


La musica è vita in ogni sua forma e fa prendere vita a quello che spesso non riusciamo a dire o, nel tuo caso, a mettere per iscritto nel migliore dei modi. E visto che lo hai nominato, parlaci di “Non ho chiesto l'America”: da dove nasce l’idea per questo tuo romanzo?


"Miss Solitudine per diversi anni è stata l’artefice. Poi le situazioni piuttosto strane, bizzarre in cui mi imbattevo, le persone che incontravo sono state fautrici del romanzo. Annotavo tutto quello che mi succedeva fino ad avere pagine e pagine di appunti. Mi sono detta: 'C’è tanto lavoro da fare ma posso trasformare tutto questo in un romanzo’!

Il titolo è stato un’illuminazione delle tre di mattina. Mi sono svegliata all’improvviso dicendomi:

‘Io non ho chiesto l’America, non l’ho proprio nemmeno sognata’. C’è stato solo un momento a tredici anni credo quando dissi a mia mamma che a diciotto anni avrei visitato Beverly Hills. Motivazione? Ero innamorata di Dylan, il personaggio di Beverly Hills 90210…


Molti lasciano tutto per venire qui, l’American Dream. Per me l’ambizione era lavorare col ‘Cirque du Soleil’, non mi importava il dove. All’inizio mi offrirono Macao per poi cambiare il cast ma se così fosse stato, forse ora sarei in Cina, chissà.

Il titolo l’ho trovato perfetto per la storia di Giulia, la protagonista. Del resto il libro prende spunto dalle mie esperienze."


Un "Cirque du Soleil dream" che si è trasformato in un American Dream! Quello che conta è che tu abbia realizzato il tuo sogno e ora tu abbia scoperto una nuova passione che ti aiuta a tirare fuori quanto hai dentro e a condividerlo oltre che a combattere - se ancora c'è - Miss Solitudine. Ora vorrei chiederti una cosa "strana": un buon motivo per leggere “Non ho chiesto l'America”?


"Giulia vi porterà oltre la vostra realtà, spezzandone i limiti. Se avevate accantonato quel desiderio tanto ambito, ora più che mai è il momento di metterlo in azione. Giulia vi farà viaggiare tra le sue rocambolesche avventure dove tutto è possibile."


Un viaggio che dev'essere meraviglioso e che dovrei riuscire a fare presto in compagnia di Giulia. Perciò, per finire la tortura, lasciaci una frase, raccontaci un aneddoto, un libro o qualsiasi cosa ti rappresenti al meglio.


"C’è un passaggio emblematico per me in ‘Non ho chiesto l’America’:

Il rimpianto non ha volto, prende quello delle sue vittime. Rende le persone lobotomizzate, prive di desideri. Non glielo permetterò. A volte penso di voler essere immortale solo per potermi assicurare di farcela in qualcosa. Di vincere."


WOW! Non posso dire altro se non che devo leggere prestissimo "Non ho chiesto l'America" perchè penso possa darmi molto più di quello che mi aspetto. Ti ringrazio nuovamente per avermi dedicato il tuo tempo e spero tu possa esserti trovata bene in questo angolino emergente tutto per voi.


Auguro a voi lettori un buon fine settimana e vi aspetto su Instagram se ancora non mi seguite.

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