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#Intervistanelmistero: Rossella Longo

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 27 ott 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Buon giovedì booklovers! Torno oggi per portarvi alla scoperta di una nuova autrice del mistero che mi ha incuriosita per mille motivi a partire dalla curiosità che mi hanno suscitato il suo libro e la copertina dello stesso. Ma diamole il benvenuto come si deve.



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Benvenuta Rossella e grazie di cuore per aver dedicato un po' del tuo tempo a rispondere alle domande, cosa ne dici di raccontarci un po' di te?


"Sono nata a Venezia nel 1979, dove conseguo la maturità classica e la laurea in architettura. Dal 2005 lavoro presso il mio studio di architettura in Riviera del Brenta. Fin da giovane mi appassiono alla pittura, in particolare l’olio su tela, e alla scrittura (inizialmente alla poesia, poi racconti)."


Che tu sia appassionata alla pittura direi che lo dimostra la tua splendida copertina, per cui tantissimi complimenti ancora. E visto che è arrivata per ultima la scrittura, ti va di dirci cos'è per te la scrittura? E da dove nasce la tua passione?


"La scrittura è prima di ogni cosa una forma di comunicazione universale e diretta. Amo usarla per comporre immagini, evocare mondi immaginari che proiettino me e il lettore in una realtà altra, dove le emozioni conducono ad un dialogo intimo con la propria interiorità. Esattamente come avviene con la pittura, l’arte in generale."



Wow! Parole bellissime e che toccano nel profondo dell'anima. Mi trovi pienamente d'accordo con tutto. Ti va di parlarci di "Fluido fil di ferro": dove hai tratto spunto per questo tuo romanzo? E qual è un buon motivo per leggerlo?


"Il romanzo nasce dall’idea di parlare di un tema di cui non si legge spesso, l’autolesionismo e l’implicazione che lo lega alle costellazioni familiari e ai momenti di passaggio delicati quali l’adolescenza. Il libro è la narrazione di una metafora della vita (il fil di ferro), che si snoda e si annoda non sempre fluidamente. Attraverso l’analogia tra lo stato d’animo della giovane Margherita e Venezia, la città natale in cui ritorna dopo un passato di sottili violenze familiari, si racconta come l’amicizia e l’amore possano sciogliere nodi e ristabilire relazioni positive. Da qui l’arco di trasformazione della protagonista."


Direi che solo questo è un ottimo motivo per leggerlo e che aumenta la mia voglia di leggerlo. Spero davvero di poterlo fare presto. Ma veniamo al motivo per cui ci siamo conosciute, cosa ti aspetti dal #camponogaranelmistero? Cosa ti ha convinto a partecipare?


"L’iniziativa mi attira per il fatto che finalmente i libri escano dalle librerie e percorrano canali di pubblicizzazione differenti. Credo che la cultura abbracci molti ambiti, non solo la scrittura, e questo Festival propone sorgenti di conoscenza differenti. Sono curiosa di relazionarmi con gli scrittori del territorio, conoscere le loro spinte personali, nonché altre visioni di scenari possibili della scrittura e dell’arte."



Sarà un tripudio di arte e non vedo l'ora di poterci partecipare, conoscere voi autori, gli altri bookbloggers e vedere l'arte che si intreccia in tutte le sue forme.

Ma finiamo la tortura, lasciaci una frase, raccontaci un aneddoto, un libro o qualsiasi cosa ti rappresenti al meglio.


"Cito una frase di pg. 157 di “Fluido fil di ferro” a cui sono molto legata, in particolar modo di questi ultimi tempi : “Perché tu sei come me. Noi siamo punti di domanda in un mare di puntini”. Ricordiamo sempre di non stare fermi sui punti fissi, ma di indagare, interrogarci, in continua metamorfosi. Perché la metamorfosi è cambiare vestito, non sostanza."



Grazie per queste tue parole e per il tuo tempo prezioso, Rossella. E ringraziamo ancora Kety per aver messo anima e copro nell'organizzazione del festival. Vi ricordiamo anche che, se siete nei dintorni o dei dintorni, vi aspettiamo il 06 Novembre a Camponogara. Per tutti gli aggiornamenti non perdete di vista il profilo instagram @camponogaranelmistero e l'hastag dedicato all'evento.

 
 
 

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Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi
o, come fanno gli ambiziosi, per istruirvi.
No, leggete per vivere.

Gustave Flaubert

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