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Review party: A natale non puoi - Micol Agio

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 10 gen 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Buon lunedì booklovers, oggi voglio parlarvi di una novella natalizia perché diciamocelo è sempre tempo di leggere novelle o romanzi che riguardano il Natale anche quando questo è finito. Quindi bando alle ciance…


A natale non puoi di Micol Agio



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Trama: Ti puoi innamorare durante una pandemia?

La famiglia Vinci si sta preparando alle feste, ignara che dovrà passarle di nuovo in zona rossa.

Per Sara, la figlia maggiore, diventa un problema quando sarà costretta ad affrontare Ettore, il suo

temibile e intransigente amministratore di condominio. Sarà disposto a chiudere un occhio e far

entrare Babbo Natale anche dopo il coprifuoco? Per quanto la richiesta sia strana, la piccola

Celeste ha bisogno di conferme e l’unico in grado di fornirle, purtroppo per mamma Sara, è l’uomo

più insopportabile che abbia mai conosciuto.

Ma se per Sara Ettore è il nemico, per Matteo, invece, è da sempre un alleato. Il fratello minore

della famiglia Vinci è rimasto vittima della pandemia, dovendo mettere in pausa la sua relazione e

trovandosi ad accudire una madre malata. L’unica persona in grado di dargli una boccata d’aria

fresca, oltre al suo migliore amico, è la nuova infermiera del reparto oncologia, una certa Denise,

la quale sembra leggergli nell’anima. Il tempismo, però, non è dei migliori: ogni volta che i due si

avvicinano, il mondo si mette subito d’impegno per allontanarli.

E così, tra mascherine, tamponi e ritorni di ex, la famiglia Vinci si troverà a rispondere alla fatidica

domanda: ti puoi innamorare durante una pandemia? Forse no, ma è Natale, e, d’altra parte, si sa:

a Natale puoi.


Non vedeva l’ora che finisse, perché sentiva la travolgente necessità di abbracciare forte tutti quanti.


Una novella natalizia, come dicevo, che sa di speranza e di amore, nata quasi per caso al termine del 2020 e rimessa a nuovo per la fine del 2021 (data di uscita 29/12/2021).

Conosciamo e seguiamo le vicende di Sara e della figlia Celeste cresciuta solo da mamma, nonna e zio visto che il papà se l’è data a gambe. Sara è una donna forte che, nonostante la pandemia e mille altri problemi, si farà in quattro per poter regalare serenità e gioia alla piccola Celeste. Quest’ultima è una bimba dolcissima, sveglia, che ha dovuto crescere in fretta e che è molto legata alla famiglia e alle tradizioni – soprattutto a Natale.


Questo sarà il motivo che spingerà Sara a chiedere al fratello, Matteo, - innamorato perso della nipotina con cui ha molte cose in comune – di interpretare Babbo Natale e portare i doni alla piccola – ruolo che fino alla morte spettava a nonno Renzo – e riuscirà a convincerlo nonostante la sua titubanza, ma lo sappiamo che la pandemia si mette in mezzo sempre sul più bello.

Con Matteo e Sara c’è la mamma, Vanna, una dolcissima nonna che, nonostante la malattia, ne sa sempre una più del diavolo e da consigli veritieri, saggi e spassosi ai figli. Una donna d’altri tempi a cui nemmeno un cancro potrà togliere la voglia di vivere e godersi la vita: la sua specialità sarà spettegolare sulla vita del figlio con l’infermiera Denise – oltre a fare da cupido tra i due.

A condire il tutto ci sarà l’ingegnere Ettore Colombo amministratore del condominio in cui vivono Sara e Celeste, oltre ad essere il migliore amico di Matteo. Un ragazzo che vi farà venir voglia di schiaffeggiarlo fin da subito per la sua arroganza e cattiveria nei confronti di Sara, ma che pian piano saprà farsi amare ed accettare per quello che è realmente.


In poche parole questa novella è un concentrato di emozioni: ansia, paura, amore, speranza e voglia di libertà; tutte cose che ci siamo trovati a provare almeno una volta da quando è iniziata la pandemia.


La solita vecchia Camilla, il suo “prima del Covid”, la maledizione della normalità da cui vogliamo sempre scappare, ma che quando non c’è, ci manca.


Devo essere sincera, tornare a quei momenti mentre leggevo è stato difficile e mi ha dato del filo da torcere poiché mi sono spesso sentita come Celeste durante il 2020, ma è stata una lettura che mi ha dato speranza e voglia di continuare ad andare avanti sorridendo. Per questo ringrazio Micol per l’idea e per la sua scrittura che ti avvolge come un caldo abbraccio e che ti da solo positive vibes, oltre a tenerti incollatƏ alle sue pagine.

La bravura di questa ragazza nella descrizione di luoghi, emozioni, situazioni e pensieri poi è una cosa strabiliante che ti inserisce nel contesto ancora di più e ti permette di analizzare le sensazioni e i sentimenti che abbiamo provato in quarantena dandoti la possibilità di vederli da un altro punto di vista, un pochino meno pauroso. La cosa più importante, però, è che non vi fa sentire solƏ nel provare o pensare certe cose e questo, a mio avviso, è qualcosa da non sottovalutare MAI.


Avrebbe dimostrato, a fatti non a parole, che forse la luce in fondo al tunnel c’era. Solo che non era lei a venire verso di te, ma tu a dover alzare le chiappe e andare verso di lei.


Perciò, vi dico che dovete leggerlo: sono 130 pagine che al massimo vi portano via 3 orette ma che vi lasciano tantissimo una volta terminate.


Voto ⭐⭐⭐⭐,5/5

 
 
 

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