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Review party: Faith - Erika Vanzin

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 25 mar 2022
  • Tempo di lettura: 7 min

Buon venerdì booklovers! Il mio viaggio nella Roadies series continua e io non posso che ringraziare ancora Martina e l'autrice per l'opportunità concessami e parlarvene al meglio.



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Trama:

Cercare di stare al passo con la vita frenetica in una città come New York non è sempre facile. Lo sa bene Faith che, appena uscita dalla piccola comunità in cui è cresciuta, è catapultata nel mondo frenetico e scintillante delle rockstar e della loro vita straordinaria tra i quartieri di Manhattan.

Michael è il chitarrista dei Jailbirds. Divide la sua esistenza tra donne, feste e musica, vive in un albergo ed è abituato ai lussi e ai pasti serviti dai migliori ristoranti.

Michael non ha un vero posto che può chiamare casa, Faith arriva da una famiglia dove deve dividere lo spazio con i numerosi fratelli.

Lui è abituato a jet privati e a suite presidenziali, lei non era mai salita su un aereo prima di atterrare a New York.

Michael non si è mai fatto da mangiare in vita sua, Faith non sapeva dell’esistenza del cibo da asporto.

Michael e Faith sono come il diavolo e l’acquasanta, ma una convivenza forzata li porterà a dividere un appartamento di sei camere che potrebbe essere troppo stretto per contenere due esistenze talmente diverse da fare scintille ogni volta che si incontrano.


<<Dividevo la camera con te, lo so quanto è stata dura uscirne. Ma ricordati che la mia stanza è quella in fondo al corridoio. Sei forte, Michael, sei il più forte di tutti noi perchè sei riuscito a rialzarti ogni volta. Sono sicuro che riuscirai a entrare in quel posto a testa alta e insegnare a quei ragazzi a non avere paura.>>

La mia avventura con i Jailbirds è continuata alla grande con quella che, finora e per me, è la storia più bella della serie: Faith e Michael.


Lei è una ragazza cresciuta in una piccola comunità devota dove il progresso non sanno cosa sia, vivono con il timore di dio e il ruolo della donna è quello di essere una brava moglie e accudire casa e figli. Ma Faith ha uno spirito ribelle e riesce a convincere il padre a farla studiare per diventare infermiera e a farle fare un tirocinio lontano dalla piccola comunità come infermiera di un carcere minorile, ad una sola condizione alloggerà in un convento e rispetterà gli orari dello stesso oltre a telefonare al padre regolarmente tutte le domeniche e pregare. Si trova così catapultata nel XXI° secolo con una tremenda paura di essere punita da dio o dal padre per qualsiasi cosa veda, provi o dica. Una delle sue colleghe, Penelope, cercherà di aiutarla con estrema pazienza a vivere la vita che merita e a fare le esperienze che tutti dovrebbero fare insegnandole cose che normalmente vengono insegnate a bambini ed adolescenti.


Michael è il chitarrista dei Jailbirds con un passato turbolento: è un dongiovanni che non ne vuole sapere dell'amore e di sistemarsi - scopriremo nel corso della storia cosa lo freni in questo e devo dire che la storia mi ha colpita davvero nel profondo - figuriamoci abbandonare l'hotel in cui vive per prendersi una casa e rinunciare alle comodità che offre.

I due si incontreranno proprio nel carcere minorile in cui lavora Faith e in cui i Jailbirds si sono conosciuti e sono nati ed inizieranno a frequentarsi per poter aiutare un ragazzino rinchiuso nella struttura che Michael salva quel pomeriggio, Levi. Una piccola anima quattordicenne che ha già patito troppe sofferenze ed è estremamente fragile, ma dal giorno in cui incontra Michael e Faith le cose per lui pian piano inizieranno a cambiare e forse un pochina di speranza anche per lui ci sarà - dovrete leggere il libro per saperlo.


Quello che però mi manda completamente in confusione è lo sguardo. Quel sorriso malizioso di un ragazzino che ha combinato una marachella, ma che la farà sicuramente franca perchè riesce a trasmettere dolcezza innocente a comando.


Io posso solo dire che Erika mi ha stupita ancora una volta, se già con "Paparazzi" mi aveva conquistata qui con questa storia strappalacrime, ma anche dolce e di speranza ha saputo fare breccia nel mio cuore e conquistarsi un posticino davvero speciale. La sua scrittura resta semplice ma coinvolgente e a questo si aggiunge una marcia in più quella che mi è mancata un pochino nel secondo volume, quella che mi ha catturata al 100%.

I suoi personaggi restano caratterizzati alla perfezione e, mentre in "Paparazzi" si conoscono i pensieri più intimi di Thomas e Iris, qui ci si concentra su Michael e Faith: vediamo quindi quanto sia difficile per Faith abituarsi e amalgamarsi con la modernità di pensieri e di vita del mondo "normale" così distante da quello in cui è cresciuta, la seguiamo attraversare tutte le fasi della paura, del timore, della scoperta delle emozioni e della riscoperta di se stessa e del rapporto con gli altri e con il mondo molto più libero e meno ligio, un rapporto in cui a decidere non sarà suo padre ma lei stessa senza la necessità di avere il permesso di nessuno per fare tutte le cose.




Dall'altro lato abbiamo i pensieri di Michael e i suoi comportamenti abbastanza stronzi in alcuni momenti che hanno però uno scopo ben preciso, spingere Faith oltre il limite e farle capire quante cose si sta perdendo a vivere come le hanno insegnato, ma soprattutto farle capire quanto vale e quante cose può fare decidendo e vivendo per se stessa in primis. Impariamo anche ad andare oltre la corazza che si è costruito per sopravvivere e troviamo un semplice ragazzo dolce e premuroso che scopre di potersi affezionare alle persone, amarle e avere paura di perderle anche se non si tratta dei Jailbirds: insomma, un ragazzo come tutti le cui paure e il cui passato lo ha forgiato come un apparente menefreghista che usa tutti e non prova emozioni, ma in realtà nasconde un lato più umano, sensibile e sincero di quanto ci si possa aspettare: lo scopriremo passo passo seguendo tutti i suoi timori in ogni situazione in cui verrà a trovarsi.


Una cosa a cui non riuscirò mai ad abituarmi è che quando sei al centro delle attenzioni di Michael, non esiste più niente, rimani da sola con li e il suo sguardo che ti fa capovolgere lo stomaco e avvampare le guance.

Oltre a loro due, che possiamo definire come i protagonisti di questo terzo capitolo, Erika continua a farci conoscere anche i cosiddetti personaggi secondari e lo fa senza mai perdere un colpo, perciò continuiamo a seguire Damian e Lilly, Simon, Thomas e Iris, Evan ed Emily e tutti continuano a mantenere un ruolo importante e fondamentale nella vita di Faith e Michael. Sono un po' le loro guide nei momenti in cui loro stessi si perdono o in quelli dove si sentono fuori luogo ed in imbarazzo loro sono lì per aiutarli e sostenerli: saranno una guida pazzesca per le scoperte di Faith e un binario da seguire per la testa calda di Michael che senza di loro sarebbe abbastanza allo sbando 😂

In poche parole, l'autrice merita ancora tutti i miei complimenti per come ha gestito così tanti personaggi complessi in un solo libro senza mai dimenticarsi di nessuno o togliere definizione e caratterizzazione a uno di loro - cosa che, come dissi nella recensione precedente, non deve essere stato per niente facile.


Non lo faccio per egoismo o perchè non so come altro passare il tempo. Lo faccio perchè li fuori il mondo è un covo di lupi e lei è un agnellino che rimane nascosto nella sua tana.

Altro motivo per leggere questa meraviglia è senz'altro la storia d'amore tra Faith e Michael che nasce molto piano nel rispetto dei tempi e dei modi di lei che ancora non è abituata a decidere per se stessa, ad aver contatti con altri esseri umani, soprattutto maschi, o che non conosce e non sa come gestire tutte le emozioni che prova e che normalmente deve tenere nascoste.

Inoltre, il nostro caro rocker che all'apparenza sembra il classico bello e dannato con una vita sregolata, nasconde l'animo migliore al mondo, il più caritatevole e quello per me più adatto a sbloccare i limiti che Faith si impone da una vita. Oltre ad essere un bravo paparino per Levi. A proposito di quest'ultimo, volevo fare davvero dei complimenti speciali ad Erika per come ha pensato e messo nero su bianco la sua storia e per come lo ha caratterizzato entrando nella sua testa e facendo vivere al lettore ogni singola paura che prova e ogni suo timore. Questa capacità di andare a fondo nel personaggio mi ha permesso di sentirlo più vicino e comprenderlo in tanti aspetti e in tanti timori che prova, primo tra tutti quello dell'abbandono del giocattolo una volta che ci si stanca.


<<Lo so, ragazzina, e si è visto. Sei bella quando perdi il controllo e ti lasci andare. E' stata una scarica di adrenalina anche per me vederti così.>>


In conclusione posso solo dirvi che "Faith" mi ha rapita e conquistata guadagnandosi il posto come miglior romanzo della serie, finora, e mettendomi la curiosità di leggere il prossimo e scoprire più a fondo altri personaggi, ma soprattutto mi è venuta voglia di andare ad un concerto a scatenarmi libera e felice come ormai non faccio da due anni - come tutti del resto- ma se ancora non vi bastano i motivi per leggerlo e se siete arrivati fino a qui vi lascio le ultime due citazioni a convincervi che è qualcosa di cui vi innamorerete.


Su una cosa Simon sbaglia: Faith avrà anche le gambe più belle del mondo, eppure non sono quelle che voglio di lei. Voglio i suoi sorrisi, le sue urla spensierate, la sua felicità. Voglio che abbia quella vita che le è stata negata e voglio vederla prenderne possesso con tutte le sue forze.

Last but not least...


<<[...] Tu fai parte di questa famiglia anomala e un po' pazza, che tu lo voglia o no.>> [...] <<Ci saranno momenti belli, saranno tanti, ed è per questo che vale la pena sopportare i giorni un po' brutti, perchè poi potrai godere di quelli dove il mondo ti sembrerà un posto più che decente in cui vivere.>>


Buona lettura!! E ancora grazie a Martina ed Erika per l'opportunità!!!


Voto ⭐⭐⭐⭐,5/5

 
 
 

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