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Review party: (In)dipendenza

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 28 set 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Buon martedì booklovers, oggi sono qui per parlarvi di una raccolta di racconti divisa in 3 parti ciascuna composta da 4 racconti di donne diverse, per un totale di 12 racconti e quindi di 12 donne…

(In)dipendenza di Giovanna De Luca Trama:

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Amore. Malinconia. Amara disillusione. Questi i temi trattati nei dodici racconti inclusi nella raccolta. È il viaggio interiore di dodici personaggi, di dodici voci senza nome né volto, i cui flebili tratti si sfaldano nei meandri dell’ineffabile, dell’inesprimibile. Il loro viaggio non ha meta, è il peregrinare assorto di chi cammina per inerzia, nel vano tentativo di raggiungere la propria (in)dipendenza.




Innanzitutto ringrazio con tutto il cuore Sabrina (@lunaticasbooks) e la Women plot per avermi scelta per partecipare a questo gruppo di lettura che mi ha anche dato modo di conoscere e rapportarmi con persone nuove e squisite.

Ma iniziamo davvero…


Come anticipavo è diviso in tre sezioni: - I racconti dell’amore - I racconti della malinconia - I racconti della disillusione


Da ognuna di queste sezioni emerge una donna diversa, si passa quindi dalla donna forte a quella forte ma malinconica che pensa sia una perdita lasciare la vecchia strada per la nuova per finire a incontrare una donna che risulta, appunto, disillusa e che spesso ha problemi con le persone o meglio con i sentimenti, che fatica a vedersi parte di un gruppo per quei mille difetti che si vede addosso o che fatica ad ammettere – soprattutto a sé stessa – quello che prova realmente. Insomma, emerge una donna reale che potremmo incontrare per la strada o che abbiamo già incontrato o in cui ci possiamo riconoscere.


Giovanna De Luca ha adottato, per facilitare la nostra identificazione in queste donne, un espediente che personalmente trovo azzeccatissimo: il flusso di coscienza libero, senza nessun nome e senza nessuna descrizione in modo da permettere al lettore di potersi identificare e immaginare quello che la sua mente gli suggerisce durante la lettura, senza vincolarci in una determinata persona con determinate fattezze. Questa “mancanza” di nomi e descrizioni, a mio parere, è stata pienamente apprezzabile nell’ultima sezione, “I racconti della disillusione”, quella in cui mi sono riconosciuta appieno soprattutto nei primi due racconti (“Gli idioti felici” e “Il dono oscuro”).


In generale, sono tutti e 12 racconti molto ricchi di emozioni forti in cui possiamo o meno riconoscerci proprio in base al nostro vissuto fino al momento della lettura; sono racconti che, a parer mio, se letti in periodi diversi della nostra vita potranno assumere significati diversi. In particolare, la scrittura evocativa carica i testi di quelle emozioni che l’autrice vuole trasmettere e che arrivano dritte al cuore del lettore.


Per concludere, il genere di questo libro è un qualcosa per me di nuovo a cui non mi ero mai approcciata forse per timore che fosse troppo per me o che mi deludesse o che so io, ma grazie a Women Plot, a Giovanna De Luca e a Sabrina sono riuscita ad apprezzarlo e a farmi colpire e stupire da esso per la sua particolarità e peculiarità. Mi ha particolarmente attirata il fatto che fosse una raccolta scritta da una donna per le donne e che parla di donne: ha dato voce al genere femminile come mai nessuno prima e sono orgogliosa che ci sia una CE come Women Plot, la cui fondatrice Erica (scrittrice anche lei)

“ha capito quanto sia ineguale il sistema: ogni donna che desidera avere successo nel mondo della scrittura è consapevole che ci sono ostacoli unici per raggiungere questo successo”

che voglia da voce alle donne in questo modo per cercare di pareggiare questa “ingiustizie”.


Vi consiglio, pertanto, non solo il libro che merita davvero una possibilità anche se vi spaventa, ma soprattutto la casa editrice Women Plot che ha proposte davvero valide nel suo catalogo e uno scopo che rispetto e ammiro.



Voto ⭐⭐⭐,5/5

 
 
 

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