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Review party: La luna alla finestra - Vanessa Vescera
- mbozza92

- 20 ott 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Buon mercoledì booklovers, ormai ci avviciniamo alla fine di ottobre e io sono più che felice di parlarvi di questa nuova uscita molto recente
La luna alla finestra di Vanessa Vescera edito More stories

Trama:
Marzo 2020. Nell’atmosfera sospesa di una Bologna svuotata dai decreti per la salute pubblica, ad Alessandro rimane un unico sfogo: la sua arte, il disegno. Ma la mano che si muove senza sosta ogni sera per tratteggiare rabbiosamente la città e i suoi fantasmi non basta a salvarlo da se stesso, da quei pensieri e da quei ricordi che rischiano di risucchiarlo nel vortice dei suoi sensi di colpa. Finché una luce dalla finestra di fronte gli rivela un’altra presenza, una donna, una speranza. La possibilità di spezzare la propria solitudine. Basterà unire due solitudini per costruire un ponte che sia in grado di superare ogni paura? Nemmeno Selene, dall’altra parte della strada, ha la risposta. Per lei, che ha già perso molto nella vita ed è risoluta a difendere i propri affetti a ogni costo, Alessandro è dapprima un intrigante enigma, poi l’uomo che, con il suo sguardo penetrante, la spia mettendo in subbuglio pensieri ed emozioni.
Ho quasi più paura di loro, della freddezza dei volti senza sorrisi, che del virus in sé.
Cosa posso dirvi di questa meraviglia? Beh, un sacco di cose in realtà, ma farò in modo che non siano troppe e che non vi tolgano la voglia di leggerlo.
Di certo c’è che non pensavo, fino a quando non ho accettato la collaborazione, che avrei letto e amato una storia ambientata in quarantena. Questo non per un qualche pregiudizio, ma solo per il fatto che personalmente ho accusato molto quel periodo e quelle privazioni – come tutti, ovvio – ed essendo molto emotiva avevo paura di non farcela a reggere il colpo. Allora, vi chiederete, perché ho accettato la collaborazione? Perché una volta letta la trama ho sentito un coinvolgimento mai provato prima e ho voluto credere nella storia di Vanessa. E con il senno di poi sono davvero felice di averlo fatto.
Ma ora entriamo all’interno di questo racconto emozionante. Il tutto ha inizio nella prima quarantena, subito dopo quel 9 marzo 2020 che ha visto il mondo e l’Italia fermarsi, chiudere i battenti a tutto. In questa cornice – che conosciamo tutti fin troppo bene – ci troviamo a Bologna lungo via Rizzoli alla finestra di due palazzi uno dirimpetto all’altro. Dietro la prima si nasconde Selene, una ragazza di 24 anni che fa la fioraia in un negozio tutto suo e con un passato non facile. Vive nello stesso palazzo della nonna, per la quale deciderà di chiudere il negozio e di portarle pranzo e cena per farle compagnia rimanendo sul pianerottolo senza mai avvicinarsi per paura di contagiarla – nonostante tutte le precauzioni che prende quando esce per la spesa. Una ragazza all’apparenza sempre felice e contenta. La nonna, poi, è uno spirito libero, vedova ma con una voglia innata di vivere la vita senza timori e rimorsi. Con una capacità innaturale di capire la nipote con uno sguardo e soprattutto di sorprenderla dando vita a momenti divertenti nella storia (io l’ho amata ❤).
Lei era sfuggente, una farfalla variopinta e io un bambino con il retino, bramoso di afferrarla per osservarla da vicino.
Dall’altro lato della strada, dietro l’altra finestra, invece, si nasconde il Signor Esistosoloio alias Alessandro, un grafico pubblicitario che ha visto la sua attività soccombere a causa della pandemia e se ne sta rintanato in casa a farsi divorare dai demoni del passato che riversa con foga sul foglio ogni sera stando alla finestra. La conoscenza tra i due inizierà in modo brusco, oltre che insolito, e pian piano si evolverà: entrambi si aiuteranno a superare i loro demoni e assieme affronteranno la vita in modo un pochino più sereno, un passo alla volta. Quella tra Lene e Ale è una storia d’amore che sa di Speranza e futuro; un amore conquistato a suon di sostegno, consigli, disegni e ironia (soprattutto).
Per alcuni istanti, come dicevo a Vanessa, ho avuto l’impressione di non leggere qualcosa in cui questa pandemia centrasse e mi sono spesso dimenticata il contesto straordinario concentrandomi sulla magia della storia d’amore e sull’analisi di quello che circondava i personaggi prima e durante la quarantena.
L’autrice ha saputo parlare della difficile situazione che abbiamo e stiamo vivendo senza farla pesare ulteriormente al lettore, anzi l’ha alleggerita portandogli speranza, magia e amore a riscaldargli cuore e anima. Tutto questo è riuscita a farlo attraverso gli occhi di due giovani che, senza pandemia, probabilmente non si sarebbero mai guardati né tantomeno conosciuti: ulteriore constatazione di quanto frenetica sia la nostra vita tutti i giorni da non sapere nemmeno che faccia abbiano i nostri vicini o dirimpettai.
Torneremo a essere ciò che eravamo? Saremo in grado di imparare qualcosa da questa emergenza sanitaria per rendere il domani un posto migliore con l’opportunità di un futuro?
La scrittura senza fronzoli e con periodi non eccessivamente ingarbugliati ha permesso una caratterizzazione dei personaggi e dei loro tormenti pazzesca. Inoltre, la descrizione di Bologna, ferma, come congelata, a inizio pandemia e poi in lenta ripresa con le prime riaperture, è stata così accurata da riuscire a farmi volare in via Rizzoli e a respirare il profumo dei fiori con cui Selene l’ha decorata. La scelta di un fiore diverso come titolo di ogni capitolo è stata la ciliegina sulla torta di questa meraviglia.
Non lo so, oggi non so più chi sono, questo virus mi ha strappato via gli impegni e il lavoro, l’unica certezza che avevo, e il problema è che non gliene frega a nessuno se il mio studio di grafica resterà chiuso per sempre.


























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