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Review time: Anna l'inferno in una bottiglia - Martina Longhin
- mbozza92

- 25 nov 2023
- Tempo di lettura: 5 min
Buon sabato booklovers!
Torno ogni tanto a pubblicare anche di sabato. Oggi torno con una storia straziante, vera e di una violenza inaudita una di quelle storie che riempiono i nostri giornali quotidianamente purtroppo. Il racconto di una violenza che accomuna fin troppe donne e per cui ancora oggi in Italia non abbiamo leggi adeguate e lo faccio oggi nella giornata mondiale sulla violenza delle donne soltanto perché forse avrà più risonanza che farlo in un qualsiasi altro giorno - anche se così non dovrebbe essere.
Ma lasciamo spazio alla protagonista della storia e al suo grido di aiuto.
Anna l'inferno in una bottiglia di Martina Longhin edito Bre edizioni
Trama:

Stella è una giovane donna che crede nell’amore e nella famiglia. Sogna il principe azzurro e lo trova in Toni, un ragazzo del paese gentile e affascinante. Si innamora perdutamente di lui, lo sposa, ma troppo presto il suo sogno si trasforma in un incubo. Dov’è l’uomo dolce e premuroso? Chi è veramente Toni? E le domande assillano la mente: sono io a essere sbagliata? Non gli sono vicina come lui vorrebbe? Non posso lasciarlo, come farei a sopravvivere? Cosa penserebbe la gente? I figli hanno bisogno di un padre, devo sopportare, soprattutto per loro. Quesiti che non bisogna porsi. Di fronte alla violenza, l'unico colpevole è chi la mette in pratica: il violento. Un dramma come tanti, una vicenda realmente accaduta, terrificante, che coinvolge non solo una donna, ma anche i bambini. Anna, la figlia maggiore, racconta la tirannia di un padre padrone. Rivive le vicende che l’hanno portata a crescere in fretta, che la fanno partecipe di un mondo che, purtroppo, oggi è una realtà. Un inferno dal quale è necessario fuggire senza paure, senza nascondersi. Un libro di denuncia, un testo per spronare le donne a uscire allo scoperto, a scovare il coraggio per abbandonare uomini che tali non sono. Vittime che devono trovare la forza per staccarsi da padroni ignoranti, da soprusi che nessuno deve subire. Mai. Per nessuna ragione.
Da sempre, dai tempi più remoti, la Chiesa aveva inculcato nella testa della gente la convinzione che tra i tanti doveri della moglie, ci fosse quello di rispettare il marito come suo capo e di esserne sottomessa, in qualsiasi caso e a qualsiasi costo. Una separazione voluta dalla donna non era mai giustificata.








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