top of page

Review time: Brividi caldi sulla pelle - Monika Venusia

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 13 ott 2021
  • Tempo di lettura: 5 min

Buongiorno booklovers, voglio raccontarvi oggi di un libro che poteva avere un buon potenziale, ma purtroppo è stato penalizzato da molte cose.


Brividi caldi sulla pelle di Monika Venusia


ree

Trama:

Marica un giorno nell'atelier dove lavora incontra per puro caso un modello bellissimo, un uomo che aveva visto solo su Vogue e in tv. Resta affascinata e lo saluta con entusiasmo. Quando stupito lui si gira e la saluta lei resta senza fiato. Praticamente è perfetto, alto muscoloso bruno almeno un metro e novanta e sembra un leopardo con occhi penetranti e sorriso perfetto. Che pettorali, che corpo. Così una ragazzina innocente che non si era mai eccitata comincia a sentire delle sensazioni mai sentite. Decide così di conoscerlo pur restando del parere che lei è solo una ragazzina semplice e anche non bella mentre lui è perfetto. Deve stare con i perfetti come lo è lui così cerca solo amicizia, ma le cose cambieranno ben presto. Difatti comincia a provare dei sentimenti molto forti per Robin poco dopo la loro conoscenza, non può fare a meno di lui ricambiata. Robin, uomo più grande, uomo navigato, drogato, alcolizzato, puttaniere, abituato alle orge, cosa nasconde? Tendenzialmente solo affamato di amore come uno spettatore che guarda una vetrina ma che sa che non può andare lì dentro, non appena la incontra viene affascinato dalla sua ingenuità e comincia a provare una forte brama che gli darà l'input per una difficile risalita da suo inferno, cercando di crederci, ma sapendo che sarebbe stato inutile. Sa che un uomo che appartiene all'inferno resterà sempre e solo li e non potrà mai raggiungere il paradiso dove di certo lei viveva. Una vita tranquilla non l'aveva mai avuta e per cui non l'aveva nemmeno mai desiderata essendo abituato al potere e alla ricchezza sfrenata. Quando gli occhi di quella ragazzina avevano incontrato i suoi non aveva avuto più forza per negare i suoi sentimenti, la amava con tutta la sua anima nera e sarebbe stato così per sempre. Non era il suo tipo, in quanto di norma faceva sesso con donne o uomini bellissimi ma era la luce che riscaldava la sua anima e il suo cuore freddo e solo, Sapeva che lei viveva in un altro mondo e che era anche parecchio più piccola di lui ma on gli importava lei era la ragazza che l'avrebbe salvato e soprattutto la donna che sarebbe diventata sarebbe stata sua senza nessuno che gliel'avrebbe tolta neanche il suo migliore amico cresciuto con lei, un bravo ragazzo che faceva anche lui il modello.


In poche parole ci si trova in una storia quasi normale, almeno all’inizio, in cui una ragazzina di 17 anni ha la sua vita fatta di scuola, compiti e amici – o meglio solo di un amico, Marco – che sta passando gli ultimi mesi al liceo prima di essere catapultata nel mondo degli adulti. Quello che, fin da subito, mi ha lasciata perplessa e mi ha fatta titubare nella continuazione è stato il modo di comportarsi di Marica davanti a tutto, ovvero qualsiasi cosa le accada la sua reazione mi ricorda quella di una bambina di 3/4 anni: batte le mani e fa vocine stupide e infantili ogni qualvolta le venga proposto o messo davanti qualcosa che le piace. Ora, io non dico che non deve esserne felice – anzi vorrei anch’io esserlo per cose così piccole – però a 17 anni certe reazioni non sono molto veritiere, ecco (perlomeno per quella che è stata la mia esperienza).


Inoltre, Marica ci viene presentata un po’ come la “sfigatella” di turno, l’ingenua e credulona fin da subito; poi ad un certo punto, però, incontra un modello famoso, Robin – nel posto in cui lavora Marco e dove quest’ultimo le ha trovato un lavoro -, e dalla sera alla mattina troviamo una Marica disinibita che si fa filmini a luci rosse pensando a quest’uomo. Io mi sono sentita confusa dalla velocità con cui questo è successo, anche perché – sempre da come ci viene presentata – sembra che per lei il sesso sia una cosa aliena a cui non ha mai pensato prima, ed è una cosa molto strana considerata la sua età, il fatto che a scuola avrà sicuramente fatto un po’ di anatomia e, soprattutto, il fatto che guarda molti film e serie TV (che oggi giorno sono pieni di queste cose, più o meno esplicite). Perciò, mi sono sentita un po’ in un mondo alieno, estraneo, come se la protagonista fosse precipitata all’improvviso dalla bolla in cui era nel mondo reale. Continuando ad analizzare lo sviluppo e le scene narrate ho trovato una ripetitività di scene che ha reso il tutto pesante e ridondante, anche perché ogni volta si usano le stesse identiche parole e virgole – come se fossero state copiate e incollate di volta in volta – il che rende l’insieme noioso e lento, troppo. Altra cosa che ho notato, purtroppo, è che le scene spicy spesso risultano lontane dalla realtà quasi come se si stesse guardando un film a luci rosse e con urli inverosimili (tutte cose che nella realtà non ho mai riscontrato né personalmente né indirettamente). Inoltre, ho visto che lo scambio di messaggi su whatsapp si confonde nel testo, non è distinto da spazi né tantomeno da virgolette o carattere diverso, perciò ho avuto spesso problemi a capire se fosse narrazione o messaggistica; dicasi lo stesso per le telefonate riportate e rese comprensibili, per fortuna, dall’indicazione precedente di chi stava telefonando a chi altrimenti sarebbe stata una cosa unica col testo e avrebbe rallentato ulteriormente la narrazione.

Passando alla forma e alla struttura, ahimè, ho riscontrato grosse carenze grammaticali, forse dovute a una revisione non troppo attenta, che hanno nuovamente rallentato la mia lettura e l’hanno appesantita di molto. In particolare, ho notato che la parola stesso viene inserita in ogni frase, o quasi, senza un senso logico o grammaticale – l’ho trovata nel posto giusto in una o forse due frasi in 325 pagina – e francamente non ho capito per quale motivo sia stata usata così tanto? Inoltre, i POV spesso si mischiano tra loro e non si capisce chi stia parlando, in quanto non vi sono spazi o indicazioni di altro genere e tutto questo mi ha portata a dover rileggere più volte alcune parti rallentando ancora la lettura che già arrancava. Poi non sono riuscita a capire come mai Monika abbia scelto di non dividere la storia in capitoli in un continuo imperituro che non aveva mai fine, ad eccezione del prologo iniziale, il che mi ha spaesata un pochino e reso complicato lo stoppare la lettura quando avevo altro da fare per poi riprenderla serenamente.


Infine, ho trovato mancanti sia le descrizioni dei luoghi che la caratterizzazione dei personaggi. Nel primo caso faticavo a capire il contesto in cui si trovavano i protagonisti, ero a conoscenza della città (Roma, New York, Parigi) o dell’edificio (scuola, casa, atelier), ma non avevo idea di cosa li circondasse e non riuscivo a contestualizzarli. Mentre, nel secondo caso, ho trovato i protagonisti piatti, vagamente descritti a livello fisico e stop; la parte psicologica provava a venir fuori nei momenti clou ma non le veniva dato lo spazio necessario, ricacciandola indietro.


Perciò, il mio personale consiglio per l’autrice è quello di rivedere il tutto sistemando la grammatica, i POV e le altre piccole cose e poi concentrarsi sulla rilettura attenta e la sistemazione delle scene ripetute e nel dare profondità ai personaggi e ai luoghi. E’ davvero un peccato perché la trama pensata è originale e diversa e meriterebbe di essere letta da più persona, però, personalmente, allo stato attuale in cui è il libro non mi sento di consigliarvelo.


Voto ⭐⭐/5

 
 
 

Commenti


Diversi libri aperti

Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi
o, come fanno gli ambiziosi, per istruirvi.
No, leggete per vivere.

Gustave Flaubert

bottom of page