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Review time: Harry Potter e la pietra filosofale - J.K. Rowling
- mbozza92

- 17 feb 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Buon giovedì booklovers! Oggi vi parlo di un grande classico del fantasy a cui ho lasciato il cuore fin da quando ero piccola e che amerò per sempre.
Harry Potter e la pietra filosofale di J. K. Rowling

Trama: Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilmente tagliati dai perfidi zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di diritto appartiene. Un mondo dove regna la magia; un universo popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di cavolini di Bruxelles, ritratti che scappano...
<<Anche nel sogno che ho fatto c’era una moto>> disse Harry ricordando improvvisamente, <<e volava>>. Per poco zio Vernon non tamponò la macchina che lo precedeva. Si voltò di scatto e urlò a Harry, con la faccia che assomigliava a una gigantesca barbabietola con i baffi: <<LE MOTOCICLETTE NON VOLANO!>> Dudley e Piers repressero una risata. <<Lo so che non volano >> rispose Harry. <<Era solo un sogno>>.
La prima rilettura dell’anno non potevo che dedicarla ad un ritorno a casa e, soprattutto, non potevo desiderare compagnia migliore di quella creata da Eleonora.
Ritornare ad Hogwarts 21 anni dopo è stato emozionante e travolgente: incontrare di nuovo i piccoli Harry, Ron, Hermione e tutti gli altri studenti mi ha commossa. Tante volte ci ero tornata con i film – l’ultima a fine 2021 – ma niente può competere con i libri e con la scrittura della Rowling che ha il potere di farti sognare e di farti camminare lungo i corridoi della scuola di magia e stregoneria più famosa al mondo.
La storia di Harry nel libro è raccontata in modo davvero profondo e fa si che si possa empatizzare maggiormente con il personaggio fino ad arrivare a confondersi con lui e a vivere le sue avventure in prima persona. Non solo, ma anche tutti gli altri protagonisti hanno uno spessore importante e sono così ben delineati che la storia crollerebbe se mancasse uno solo di loro: ognuno ha il proprio ruolo e rappresenta un pezzo del puzzle senza il quale il castello crolla. Non mi sento, né mai mi sono sentita, di dividere i personaggi in principali/protagonisti e secondari perché nessuno sta nel cosiddetto secondo piano – nemmeno Neville nonostante quello che se ne può pensare.
<<Che, si potrebbe avere una tazza di tè? Non è stato un viaggio per niente facile…>> A gran passi, si avvicinò al divano dove Dudley giaceva pietrificato dal terrore. <<Muoviti, ciccione!>> gli intimò lo straniero. Con uno squittio, Dudley corse a nascondersi dietro la madre, che per il terrore, si era accucciata dietro zio Vernon.
Inoltre, nascosti tra le righe e nelle pagine ci sono diversi temi importanti che hanno segnato la storia dell’umanità. Basti pensare al fatto che la Rowling si è ispirata al nazismo e a tutte le minoranze deportate nei campi di concentramento: i ragazzi che salgono sul treno dal binario 9 3/4 , le atrocità che subite che vengono mascherate in un racconto fantasy che fa confluire la figura di Hitler in Voldemort e idealizza tutte le minoranze nella persona di Harry Potter – figura contro cui si concentra l’odio di Voldemort ( >QUI< potete approfondire meglio il concetto).
La vigilia di Natale, Harry andò a letto pregustando le leccornie e i divertimenti dell’indomani, ma senza aspettarsi nessun regalo. Ma al suo risveglio, il mattino seguente di buon’ora, la prima cosa che vide ai piedi del letto fu un mucchio di pacchetti. <<Buon Natale!>> gli fece Ron ancora assonnato, mentre Harry si buttava giù dal letto e si infilava la vestaglia. <<Anche a te>> gli rispose. <<Ma… hai visto che roba? Ho ricevuto dei regali!>> <<E cosa ti aspettavi, un mazzo di rape?>>
Insomma, questa saga è davvero istruttiva oltre che fantastica, non solo fa sognare a grandi e piccini un mondo migliore, ma fa anche comprendere come non si debba mai abbassare la guardia e come il male si celi e nasca ad ogni piccola parola o azione, per quanto possa essere insignificante.
Si impara sempre un qualcosa di nuovo e attuale ogni volta che lo rilegge e ad ogni età l’insegnamento cambia rimanendo estremamente odierno. Perciò, nel caso in cui ancora non lo aveste fatto, leggetela o rileggetela che non si è mai troppo grandi per farlo.
<<Tutta la scuola non parla d’altro>> disse Ron, <<ma che cose è successo, veramente?>> Era uno dei rari casi in cui la storia vera è ancor più strana e appasionante delle voci incontrollate. Harry raccontò loro tutto; gli parlò di Raptor, dello specchio, della Pietra e di Voldemort. Ron e Hermione erano un pubblico ideale; trattenevano il fiato al momento giusto, e quando Harry disse quel che c’era sotto il turbante di Raptor, la ragazza cacciò un urlo. <<Allora, la Pietra non c’è più?>> commentò Ron alla fine. <<Quindi Flamel dovrà morire…>> <<È quel che ho detto anch’io, ma Silente diche che… com’era?... ‘per una mente ben organizzata, la morte non è che una nuova, grande avventura’>>








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