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Review time: I medici - Una regina al potere
- mbozza92

- 2 set 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Buongiorno booklovers, sono di nuovo su questi “schermi” per parlarvi del terzo capitolo del gdl #aspassoconimedici.
I Medici – Una regina al potere di Matteo Strukul

Trama: Francia, 1536. Quando il delfino, Francesco di Valois, viene ucciso, la posizione di Caterina de' Medici a corte si complica. È la prima a essere sospettata dell'assassinio. Ma Francesco i, sovrano di Francia, crede alla sua innocenza e anzi, la spinge a rafforzare la sua posizione in vista del momento in cui, d fianco di Enrico II, dovrà regnare. Caterina si sente però debole, e non solo perché il marito le preferisce l'amante, la bellissima e temibile Diana di Poitiers, ma anche perché non riesce ad avere figli. Convinta di essere vittima di una maledizione, incarica Raymond de Polignac, Valoroso comandante dei picchieri del re, di trovare Nostradamus, personaggio oscuro e inviso a molti, ma noto per le sue abilità di astrologo e preveggente. Lui è l'unico che potrà aiutarla a diventare madre. Fra intrighi di corte, tradimenti, umiliazioni e soprusi, Caterina attende con tenacia, finché non darà alla luce il primo dei suoi figli. Alla morte di Francesco i, quando la guerra di religione incombe, Caterina, ormai regina, non esita a stringere alleanze pericolose, complici le profezie di Nostradamus. La violenza scatenata dai cattolici contro i riformati in seguito alla congiura di Amboise è solo l'inizio di un conflitto destinato a culminare nella tragica notte di San Bartolomeo, quando le strade della capitale s'imporporeranno del sangue degli infedeli e Caterina, reggente di Francia dopo la morte di Enrico li, perderà tutto ciò che ha amato...
Ogni motivo era perfetto per uccidersi: il potere, la conquista, il credo, la lingua non erano altro che scuse, accidenti nella trasferta della vita che, tuttavia, venivano piegati a principi al solo scopo di ammazzarsi.
Siamo sempre catapultati nel medioevo e continuiamo a seguire le vicende della famiglia che ha fatto la storia dell’Italia, ma questa volta seguiamo Caterina de’ Medici alla corte di Francesco I Valois, ovvero in Francia. Le vicende narrate da Matteo spaziano dal 1536 al 1589 e continua ad essere evidente come la ricerca dietro ad ogni libro sia un punto fondamentale per lo scrittore al fine di narrare al meglio gli avvenimenti mantenendo un senso logico e reale di quella che è stata la storia.
Parlando con Ursula, e le altre ragazze del gdl, abbiamo però notato come, in più occasioni, venga nominato lo champagne seppur sia di invenzione postuma all’epoca di cui si tratta e ci siamo lanciate in una serie di ipotesi. La mia è stata che per esigenze letterari sia stato inserito pur con questa consapevolezza e, forse, anche per non essere troppo ripetitivo nel nominare “vino” sempre e in frasi troppo ravvicinate. Ma questo potrebbe chiarircelo Matteo Strukul se volesse.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per farlo felice perché, al di là di tutto, lei lo amava dal più profondo del cuore. Eppure si sentiva impacciata, inadeguata. In una parola: brutta. Era così da sempre.
Tornando al libro: la narrazione rimane divisa in “quadri” – come li chiama lo stesso autore – il che rende più semplice raccontare di un così lungo periodo di reggenza, come quello di Caterina alla corte di Francia, concentrandosi su eventi rilevanti e determinanti sia per la storia che per la comprensione di quella che è un figura complicata e intrigante. Fin dai banchi di scuola ho trovato Caterina de’ Medici una figura da approfondire e in questo Matteo Strukul è stato di grande aiuto con il suo stile inconfondibile e semplice grazie alla scrittura scorrevole e all’approfondimento di alcune figure interessanti e non sempre nominate, come Nostradamus.
«…Ora io e voi siamo identiche: ugualmente insignificanti agli occhi degli uomini per via di un’avvenenza che non abbiamo. Ma voi siete il passato, io il futuro di questo Stato.»
Ho davvero amato questo libro la prima volta che l’ho letto ed è stato lo stesso per questa rilettura con la quale ho potuto notare cose che prima erano sfuggite ai miei occhi come, ad esempio, il discorso fatto in precedenza riguardante lo champagne oppure anche la reale atmosfera che aleggiava durante gli incontri tra Caterina e Nostradamus.
C’era qualcosa di profondamente tragico nel potere. Era un bene che tutti avrebbero voluto, eppure esserne detentori scatenava invidie e risentimenti.
In conclusione non posso far altro che continuare a consigliarvi questa saga, i cui libri possono comunque essere letti come stand-alone.









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