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Review time: Il prezzo dell'anima

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 16 nov 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Buon mercoledì booklovers! Come anticipato su instagram oggi vi porto la recensione di uno degli autori del mistero che mi ha lasciata letteralmente a bocca aperta e sto parlando di...


Il prezzo dell'anima di Fabio Valentino Tipa


Trama:

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Una serie di eventi sconvolge la vita di James, impiegato della municipalità che si occupa di redigere gli atti di morte. Le pagine del registro diventano testimoni di morti misteriose che colpiscono il palazzo comunale. Con l'aiuto dell'amico Martin, tra ipotesi terrene e spiegazioni demoniache, l'uomo cercherà di conoscere la verità. Il romanzo è un thriller a tinte noir che, tra suspense e ironia, presenta profonde riflessioni sulla morte e sulle tracce che testimoniano la nostra esistenza.


Possiamo attendere il nostro destino guardando le nubi che si avvicinano all'orizzonte, oppure possiamo cercare di prepararci in modo che, al momento di affrontare la tempesta avremo comunque fatto il possibile per passarla indenni.


James Bangbone è un impiegato della municipalità che si occupa di redigere gli atti di morte. E’ un uomo semplice, tranquillo che cerca un po’ d’amore, ma ha il timore di essere rifiutato, motivo per cui non riesce a chiedere alla collega, Christine, di uscire a cena.

Un giorno come tanti all’inizio del suo orario, James, vede dello scompiglio di fronte all’ufficio del responsabile dell’ufficio anagrafe ed apprende una notizia che lascerà sconvolto e in scompiglio tutto l’ufficio. Quello che, però, sconvolgerà definitivamente James sarà qualcosa che vedrà scritto all’interno del “suo” registro di atti di morte: qualcosa che gli darà da pensare e che lo porterà a fare varie congetture, soprattutto alla luce di tutti i fatti che sconvolgeranno l’amministrazione del suo piccolo paese.


Cosa potrà mai creare tutto questo scompiglio? Beh, credo dovrete scoprirlo leggendo il libro 😉


La morte è come il buio. Non esiste in quanto tale, ma solo per assenza di qualcosa di molto importante. Così come l'assenza di luce non ti permette di vedere cose che in realtà esistono ancora, allo stesso modo l'assenza di vita non ti permette di vedere più le persone in quanto tali.


Quello che posso dirvi io è che Fabio ha avuto un’idea originale e strepitosa che ha avuto un’idea originale e strepitosa che ha saputo mettere nero su bianco in maniera semplice, d’impatto e che fa riflettere ogni suo lettore.

Il suo stile e la sua scrittura sono semplici, scorrevoli ed emozionanti, riescono a creare quella suspence che tiene incollati alle pagine e che fa fare ipotesi su quello che accade – supposizioni che poi puntualmente vengono smentite senza che voi ve ne rendiate conto.


I personaggi meritano una menzione d’onore non solo per il modo in cui sono caratterizzati e approfonditi – cosa che è stata fatta con maestria e che permette di entrare in empatia con tutti loro – ma anche per la scelta dei cognomi (Cherrygrower, Bangbone, Understud, Humbleworker ecc…): scelta che rispecchia il carattere dei protagonisti del romanzo e che, dopo una chiacchierata con l’autore, ho scoperto che – e cito le parole di Fabio – “rappresentano persone esistenti realmente, per i personaggi mi sono rifatto al mio entourage lavorativo trasportando i cognomi in lingua inglese. Quando i colleghi hanno letto il libro si sono fatti quattro risate cercando di capire chi fosse chi.”


Pensava che la morte fosse un istante preciso che segnasse il passaggio tra due mondi diversi, e che ogni corpo da esaminare fosse una istantanea ricordo nel momento del trapasso.


Devo dire anche che la scelta non casuale dei nomi ha permesso di cogliere al meglio l’ironia che l’autore ha voluto mettere nel libro e che aiuta molto il lettore a riflettere su un aspetto molto importante con cui tutti abbiamo a che fare: la morte.

Questo tema viene trattato con ironia sì, ma quest’ironia (perdonate la ripetizione) fa si che chi legge si metta a riflettere sulla sua vita e su cosa stia facendo realmente, su quale possa essere “Il prezzo dell’anima” e su cosa rimarrà di noi dopo la nostra dipartita. Come dice Fabio: “C’è un corrispettivo per l’anima, ma il vero valore lo conosceremo in base alle azioni che faremo sulla terra.”


Io sto riflettendo molto su questa cosa e spero davvero che quello che ho fatto, faccio e farò nella vita lasci qualcosa di me a chi verrà dopo.

Una cosa di cui voglio avvertirvi è di essere pronti al finale perché, come accennato all’inizio, farete un sacco di ipotesi che verranno smentite, ma l’ultima che farete – perché so che farete quella che ho fatto io – quando sarà smentita rimarrete a bocca aperta (chi mi segue su instagram ha visto la storia e sa per gli altri mi dispiace ma “Paganini non ripete”) e vi lascerà un enorme quesito che qui ed ora io rivoglo a Fabio lasciandogli la libertà di scelta su come farmi avere la risposta – pubblicamente o in privato:

con questo finale stupefacente che hai scritto per caso vuoi dire ai tuoi lettori che potrebbe esserci un qualche tipo di seguito?


Nonostante tutti avessero la smania di affermarsi in qualche modo nella società, la morte alla fine non sarebbe stata altro che un punto d'arrivo comune. Tutti avrebbero avuto un posto in cui riposare. [...] Ma nessuno sarebbe stato in grado di lamentarsi della sistemazione, anzi nessuno ne avrebbe avuto il controllo, poiché sarebbero stati i parenti ad averne cura.


Intanto che aspettiamo la risposta io vi consiglio di leggerlo e di lasciarvi stupire, senz’altro voglio recuperare gli altri suoi scritti.

Ringrazio ancora Fabio per la copia de “Il prezzo dell’anima” e per la sua disponibilità durante il corso del Camponogara nel mistero.


Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐,5/5

 
 
 

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