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Review time: Marina - Carlos Ruiz Zafon
- mbozza92

- 6 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Buon venerdì booklovers! Oggi torno a parlarvi di un'avventura condivisa con la mia gemellina tra le strade di Barcellona.
Marina Carlos Ruiz Zafon
Trama:

Barcellona, fine degli anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre i faticosi anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Óscar di tanto in tanto ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, su un tavolo, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte; accanto, un vecchio orologio da taschino dal quadrante scheggiato. Óscar stesso, nel momento in cui sottrae l'oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo però tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germán. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza.
Scritto prima de L'ombra del vento e Il gioco dell'angelo, romanzi che hanno consacrato Zafón come uno degli scrittori spagnoli più popolari di tutti i tempi, di essi Marina anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona.
I pochi che sono in possesso del segreto sospettano che questo vecchio cimitero sia, in realtà, un'isola del passato che compare e scompare a suo capriccio.
Óscar Drai frequenta un collegio nella Barcellona di fine anni Settanta. È un ragazzo curioso a cui i confini della scuola stanno stretti e ben presto impara come allontanarsi senza essere visto: esplora le vie della città in una zona popolata per lo più da ville abbandonate e qui farà la conoscenza di Marina e del padre, Germán.
La sua amicizia con Marina li porterà al centro di un mistero che affonda le sue radici nella Barcellona gotica. Cosa scopriranno i due amici in questa loro avventura?
La penna di Zafón non delude mai e anche questa volta si porterà via un pezzo del vostro cuore. La sua scrittura è scorrevole ed evocativa al punto che potrete dire di essere stati a passeggio per Barcellona negli anni Settanta e non solo.
La storia che vede protagonisti Óscar e Marina è affascinante e misteriosa – vi attirerà nelle pagine del libro senza che ve ne rendiate conto, vi farà pensare a cosa si cela dietro al mistero che li coinvolge anche quando non starete leggendo.
L’abilità dell’autore di descrivere luoghi e scene ha il potere di rendere tutto vivo e il lettore dimenticherà perfino dove si trova realmente, tutto intorno a lui sparirà per lasciare posto alle immagini evocate da quello che legge.
Diceva sempre che gli esseri umano lasciavano scorrere la propria esistenza come se fossero destinati a vivere in eterno e che questa era la loro perdizione.
I personaggi di Zafón risultano veri e profondi tutti quanti, sia i protagonisti che quelli che restano sullo sfondo, i cosiddetti personaggi secondari. Il focus principale, infatti, è su Marina e Óscar e sulla loro amicizia nata per caso e cresciuta mentre provano a risolvere il mistero di cui sono venuti a conoscenza. Possiamo toccare da vicino i loro pensieri, le loro emozioni, le paure e i sentimenti entrando così in empatia con entrambi. Comprendiamo le loro scelte, affrontiamo ogni ostacolo insieme a loro come fossimo noi stessi parte della storia.
In contemporanea, abbiamo la possibilità di conoscer ed empatizzare con Germán, padre di Marina e pittore dal carattere enigmatico e misterioso; ci è permesso di conoscere in modo profondo anche la storia difficile di Michail Kolvenik e la moglie Eva Irinova nonché il loro autista e fedele amico, Luis Claret.
Insomma, ancora una volta Zafón ha dato prova di come sappia scrivere un ottimo libro che coinvolge dalla prima all’ultima pagina strappandoci un pezzo di cuore.
Avevo sempre pensato che le vecchie stazioni ferroviarie fossero tra i pochi luoghi magici rimasti al mondo. I fantasmi di ricordi e di addii vi si mescolavano con l'inizio di centinaia di viaggi per destinazioni lontane, senza ritorno.








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