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Review time: Per sempre in un abbraccio
- mbozza92

- 20 ago 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Buon sabato booklovers! Oggi sono qui per raccontarvi di un office romance letto in collaborazione con l'autrice che ha avuto una pazienza immensa cosa per cui io non finirò mai di ringraziarla. Ma bando alle ciance...
Per sempre in un abbraccio di Chiara Lenzi edito Blueberry edizioni
Trama:

Penelope Sartori è una ragazza semplice, appassionata di numeri, dell’ordine e della precisione. Sogna di lasciare il suo piccolo paese in campagna per trasferirsi a Milano e studiare Economia e Finanza all’università. Ha un sacco di progetti per quando sarà nella grande città ma la notizia della malattia della madre spazza via ogni desiderio, che diventa nullo davanti al dolore della perdita. Gli anni dell’università passano anonimi e solo l’opportunità di uno stage presso la JB Finance le permette, finalmente, di stabilirsi definitivamente a Milano. Sembra che tutto stia andando per il meglio, anche se la vita in città non è come immaginava. In un tranquillo pomeriggio di lavoro, però, arriva un'offerta irrinunciabile da parte del direttore del personale: diventare l’assistente di Arthur Blake, figlio del presidente della società. Penelope, piena d'entusiasmo, accetta di buon grado ma le cose non vanno come sperato. Arthur è burbero, indifferente e piuttosto riservato, e nonostante il suo innegabile fascino, la ragazza è insoddisfatta, relegata a fare da soprammobile in ufficio. I rapporti tra i due oscillano tra l’essere tesi, all’essere quasi inesistenti. Eppure quando Penelope lo scruta di nascosto sembra scorgere una tristezza simile alla sua. Possibile, allora, che l’atteggiamento di Arthur sia solo di facciata? A volte basta un attimo, un unico momento condiviso per riconoscersi e ritrovare un po’ se stessi. E forse, sarà proprio dentro a un abbraccio che Arthur e Penelope scopriranno di essere più simili di quanto pensano?
Penelope è un semplice ragazza della provincia di Milano che ha un unico grande sogno: trasferirsi in città per studiare Economia e Finanza, divertirsi e trovare il lavoro dei suoi sogni. Tutto questo purtroppo non sarà possibile a causa della malattia della madre per stare vicina alla quale farà da pendolare durante tutta l’università. Uno stage alla JB Finance le permetterà di trasferirsi dopo la laurea, ma la vita che sognava è ben diversa dalla realtà in cui vive Penelope. Un pomeriggio come tanti, verrà chiamata dal responsabile del personale che le proporrà di diventare l’assistente di Arthur Blake – nonché il figlio del suo titolare – e di migliorare la sua posizione, nessuno però la avvertirà di quanto sia difficile fare breccia in quel teston di Mr Blake per poterlo aiutare. Riuscirà la nostra Penny a mantenere saldi i nervi e a sfondare il muro di arroganza del giovane rampollo? Tra i due il rapporto decollerà dopo aver superato le fatiche? Se sì, rimarrà solo un rapporto di lavoro?

Ovviamente, vi lascio il piacere di andarlo a scoprire tra le pagine del libro di Chiara, io cercherò nelle prossime righe di darvi la mia opinione senza spoiler.
Innanzitutto, però, vorrei ringraziare Chiara per la sua pazienza e attesa per questa recensione e mi voglio anche scusare per l’enorme ritardo dovuto al lavoro e a un blocco del lettore che mi ha fatto accumulare immensi ritardi su tutto. Ma bando alle ciance…
La storia e la trama sono davvero molto interessanti – o forse sono io che ho letto troppo pochi office romance? Beh, non importa a me sono piaciute – e la scrittura l’ho trovata davvero scorrevole e di veloce lettura. Inoltre, posso dire che i personaggi sono abbastanza ben caratterizzati, peccato solo per alcuni aspetti che avrei preferito fossero approfonditi di più. Però, nel complesso la loro caratterizzazione è funzionale a tutta la storia e non lascia lacune di alcun tipo, più che altro rimangono curiosità sulle vite dei personaggi – per quanto mi riguarda soprattutto per quella di Arthur.
Per quanto riguarda le descrizioni in generale ho trovato alcune lacune che non mi hanno fatto apprezzare del tutto i luoghi frequentati dai personaggi, in quanto mancava proprio quello che è il racconto di ciò che vedono i personaggi, di ciò che li circonda, ad esempio: so che l’ufficio dove lavora Penelope è all’interno di un grande palazzo di lusso e diviso in più piani e che ci sono delle mense interne, ma per quanto riguarda tutto il resto non ho idea di come sia fatto l’interno; così come non ho idea di come siano fatti gli altri luoghi che vedono protagonisti lei e Arthur – qualcosa lo posso immaginare avendo visto il centro di Milano, ma chi non lo ha mai visto fa molta più fatica. Altra pecca, almeno a mio modesto parere, è stata il fatto che ogni secondo fosse un dramma per Penelope, niente mai le va bene al punto da essere pesante in certi momenti la prosecuzione della lettura – nonostante apprezzi i libri in cui i protagonisti incontrano difficoltà piuttosto a quelli semplici, questo mi è sembrato davvero troppo. Inoltre, ho trovato frettoloso l’epilogo in cui in un nanosecondo si giunge al lieto fine e morta lì, mi spiego meglio: tutti capitoli sono un dramma – come dicevo – poi dall’ultimo capitolo all’epilogo si svolge tutto come se ci fosse fretta nel voler arrivare alla fine. Sia chiaro io stravedo per il lieto fine, ma in questo caso, dopo tutta la lentezza che ho percepito leggendo, ritrovarmi alla fine che in trenta secondi vissero felici e contenti mi ha lasciato l’amaro in bocca. Avrei apprezzato qualche capitolo in più piuttosto che un finale frettoloso.









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