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Review time: Valleyknight. The prince and the Thief - Lisa Saporito

  • Immagine del redattore: mbozza92
    mbozza92
  • 17 gen 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Buon mercoledì booklovers!

Eccomi qui di nuovo a raccontarvi di una delle letture che mi ha tenuto compagnia a fine dello scorso anno. Oggi vi parlo di un retelling di Robin Hood al femminile, qualcosa che come concept non si era mai visto prima (salvo che non mi sia persa qualcosa, in caso fatemelo sapere che recupero). Ma lasciamo parlare il libro...


Valleyknight. The prince and the thief di Lisa Saporito


Trama:


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Euphonia Shadow, conosciuta come la “Ladra della Notte”, non ha rivali a Valleyknight. Abbandonati lussi e agi del suo Casato, ha un solo scopo nella vita: derubare i Nobili per aiutare i poveri. Tutto sembra andare per il meglio ma la comparsa di un temibile rivale la metterà in serio pericolo e l'arrivo a Valleyknight di uno spietato Cacciatore di Taglie cambierà per sempre le sue sorti.

Da quel momento in poi, i suoi ideali e la sua reputazione saranno messi in continua discussione e solo la sua forza di volontà le farà da guida lungo il percorso tortuoso.

Ero cresciuta con l’idea di essere un oggetto, tanto che quando quel giorno mi ruppi sapevo che nessuno mi avrebbe saputo più aggiustare.


Un sorriso diabolico formò un paio di fossette sulle mie guance mentre immaginavo la faccia di quel pallone gonfiato al mattino successivo. Non avevo dimenticato la sua arroganza nell'ostentare ricchezza durante i ricevimenti, era ora che qualcuno gli facesse abbassare un po' la cresta.


Euphonia decide di abbandonare le comodità della vita che le offre il suo casato, per rifugiarsi in un orfanotrofio nella parte povera di Valleyknight iniziando a derubare i ricchi per aiutare i meno abbienti.

Tutto fila liscio almeno fino alla comparsa di un rivale e di un abile cacciatore di taglie, ma un’eroina, si sa, non può essere tale se non incontra qualche ostacolo e non si rimette in discussione lei stessa.

Riuscirà Nia a ritrovarsi e a perseguire il suo scopo?

 

Ovviamente dovrete leggere il romanzo per conoscere la risposta.

 

Vedere quelle faccine sorridenti, a cui era stata negata la possibilità di avere una famiglia, mi stringeva il cuore e faceva montare ancora di più in me la rabbia verso i Nobili.

Personalmente, vi posso assicurare che “Valleyknight. The prince and the thief” è un retelling interessante con un enorme potenziale per diventare un ottimo romanzo: l’idea di una ladra donna che abbandona una classe sociale agiata per aiutare i meno abbienti e viene ostacolata da altri è molto originale, nuova e per quanto mi riguarda non l’ho mai trovata in nessun libro.

 

Ciò detto, però, ci sono alcune cose che – a mio parere – potrebbero far sbocciare maggiormente la storia. Innanzitutto, nonostante la scrittura scorrevole mi sono mancate le emozioni, il coinvolgimento necessario a entrare nella storia a 360° e a viverla come se fossi la protagonista. Inoltre, credo che il singolo punto di vista abbia tolto qualcosa alla storia e abbia reso faticoso al lettore (o almeno lo ha fatto con me) essere al 100% in essa soprattutto in alcuni momenti; mi spiego meglio senza fare spoiler: nel corso della narrazione si incontra Dain di cui intuiamo un passato travagliato con il quale, purtroppo, non abbiamo la possibilità di entrare in contatto direttamente. Scopriremo alcune cose solo attraverso gli occhi di Euphonia che ci danno, ovviamente, una visione limitata della cosa. Questo crea nel lettore la mancanza di qualcosa di determinante ai fini della storia, in quanto il suo passato ne ha determinato gli attuali comportamenti e il suo modo di relazionarsi con le persone, Nia in particolare. Intendo dire che, non è sbagliato il singolo PDV,  però a mio avviso la storia avrebbe accresciuto il suo spessore se nei momenti più significativi ci fosse stata una piccola incursione da parte di Dain.


<<Non osare più insultare la mia gente. Vattene finché puoi farlo con le tue stesse gambe e ricordati che a Valleyknight ci sarà sempre qualcuno che lotterà per il popolo>>.

Altra cosa che, personalmente, mi ha fatto percepire il romanzo come lacunoso in qualcosa è stata la caratterizzazione dei personaggi che ho trovato poco approfondita e interiorizzata, ovvero: conosciamo abbastanza bene Nia ma non percepiamo tutto quell’aspetto emotivo che ci permetterebbe di empatizzare maggiormente con lei; al posto di sentire e vivere le emozioni ho letto delle spiegazioni di esse che non mi hanno permesso di immaginare come si senta o come fosse la sua vita prima e dopo essere diventata Ladra della notte. Per quanto riguarda Dain, come sopradetto, ho avuto una visione limitata a quello che vede, si immagina, pensa e alle congetture che fa Euphonia su di lui quindi entrare in sintonia con lui mi è stato impossibile.

 

Infine, ho trovato il finale affrettato rispetto a tutta la storia: ho avuto l’impressione che l’autrice abbia intuito come dovesse andare a finire il romanzo e abbia sentito l’urgenza di arrivare a scrivere la parola FINE. A mio avviso, con un po’ di tempo in più per arrivare in fondo alla vicenda non si sarebbe perso il profondo significato e il messaggio importante che contiene.

 

Aveva il suo fascino, questo era indubbio, ma non bastava un bel faccino per guadagnare la mia fiducia.

Nel complesso, la storia e l’idea mi sono piaciute moltissimo e se fossero state sviluppate in modo un po’ più approfondito ed emotivo con alcuni piccoli accorgimenti tutto il romanzo avrebbe acquistato molto più valore e avuto molto più successo.

 

Ringrazio Lisa per avermi omaggiato la copia cartacea del romanzo e consiglio a voi lettori di tenere d’occhio questa ragazza che potrebbe darci molte soddisfazioni.

 

Voto: ⭐⭐⭐/5

 
 
 

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